Unioni civili e sindaci ostruzionisti, Arcigay: “Risponderanno davanti alla legge”

Ormai è cronaca quotidiana: ci sono comuni che, a differenza di altri, stanno mettendo in campo ogni forma di ostruzionismo nei confronti delle coppie omosessuali che intendono unirsi civilmente ai sensi della legge 76/2016 da poco entrata in vigore. Padova, Piacenza, Cascina, Trieste sono solo gli esempi più recenti delle amministrazioni che invocano l’insesistente obiezione di coscienza o che stabiliscono regole alquanto ostiche per la celebrazione contravvenendo alla stessa legge. E poi ci sono quelli che temporeggiano adducendo motivazioni come “mancano i registri” o “servono i decreti attuativi”. Sono molte, in questo senso, le segnalazioni giunte anche alla redazione di Gaypost.it.

Il Segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni

Il Segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni

Una situazione che sta diventando preoccupante perché mette in difficoltà, discriminandole, le tante coppie che in questi giorni si stanno recando presso i loro comuni a chiedere informazioni.
Sulla vicenda prende posizione Arcigay con una nota firmata dal segretario nazionale Gabriele Piazzoni e diffusa poco fa in cui l’associazione annuncia azioni legali.

“Sta ormai diventando ricorrente la smania di certi sindaci di conquistarsi una visibilità attraverso un ostruzionismo becero all’applicazione della legge sulle unioni civili – dichiara Piazzoni -. È quantomeno imbarazzante trovarsi a dover ricordare a questi sindaci che è loro dovere rispettare le leggi e che la legge sulle unioni civili inequivocabilmente impone il riferimento a norme e regolamenti relativi al matrimonio. Non possono esistere perciò né luoghi particolari né giorni particolari per celebrare l’unione tra due persone dello stesso sesso e chi, tra questi sindaci a caccia di visibilità, darà seguito alle pagliacciate che dichiara sui giornali, risponderà dell’abuso dinanzi alla legge, assumendosene a pieno la responsabilità”.

“Per questo Arcigay ha già preso contatto con le prefetture – conclude Piazzoni -, nei territori in cui il problema si è manifestato. Al di là degli esiti concreti di questi comportamenti, ci preme far notare a questi politici che le loro posizioni rasentano il ridicolo e che perfino buona parte dei conservatori in Europa si vergognerebbe di loro”.

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