Umbria, legge contro l’omotransfobia: iniziato il voto sugli emendamenti

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Dopo l’ultima assemblea del Consiglio regionale dell’Umbria terminato con un brusco scioglimento della seduta per mancanza del numero legale, ricomincia oggi la discussione sulla legge contro l’omofobia e la transfobia. Sul testo, che attende di essere discusso e approvato da dieci anni, pende la spada di Damocle dell’emendamento presentato dal consigliere PD Andrea Smacchi che, se approvato, snaturerebbe e svuoterebbe l’intera norma.

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Gli attivisti di Omphalos assistono alla seduta

La mediazione

Martedì scorso, sciolta la seduta, l’associazione LGBTI perugina Omphalos aveva strappato al consigliere Lionelli, capogruppo del Pd, la promessa di una mediazione all’interno del partito per arrivare ad un’approvazione del testo nella forma migliore possibile.

La diretta

La seduta prevista per le 10.00, è iniziata in ritardo di circa mezz’ora con il questione time. Subito dopo si procederà alla discussione della legge “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale”. Qui potete leggere un approfondimento sui contenuti della legge. Durante la seduta è previsto un presidio di Omphalos fuori da Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio Regionale. Ecco la diretta streaming e di seguito gli aggiornamenti dalla seduta.

Aggiornamento ore 18.44

Approvato l’emendamento sostitutivo dell’art.1 che richiama all’articolo 21 della Costituzione sottolineando che nel rispetto della “libera espressione e manifestazione di pensieri ed opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, individuali o assunte all’interno di associazioni o organizzazioni (la Regione) garantisce la dignità e il diritto all’autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio orientamento sessuale e all’identità di genere”. È l’emendamento che sostituisce quello ribattezzato “salva-omofobi”. Approvato, infine, l’articolo 1 nella nuova formulazione. Approvato anche l’emendamento che esclude interventi promossi dalla Regione rivolti agli studenti delle scuole e favorisce solo quelli destinati ai docenti.

Aggiornamento ore 18.18

Riprende la seduta. La presidente Porzi annuncia che sono stati presentati 40 emendamenti e 9 subemendamenti. Tra quelli ritirati e quelli dichiarati inammissibili, ne rimangono da discutere e votare circa 25.

Aggiornamento 16.50

Interviene, per il governo, la presidente Catiuscia Marini (Pd). Dopo un lungo excursus sulla storia dei diritti civili in Europa e nel Mondo, dei tanti ostacoli incontrati, dal nazismo alle varie persecuzioni, passando per il riconoscimento, solo alla fine degli anni ’90 del reato di violenza sessuale come reato contro la libertà e la persona, la presidente ribadisce l’importanza della legge in discussione. “Qualcuno ha detto, ma omofobi si nasce o si diventa -chiede citando una fonte che non nomina -? È importante dire che non si nasce omofobi: lo si diventa attraverso l’educazione, attraverso messaggi diretti e indiretti. Ci sono tanti luoghi nei quali può essere trasmessa e ci può essere un orientamento verso una cultura omofoba”.

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Catiuscia Marini, Presidente della Regione

“La cultura omofoba è la convinzione che essere gay sia una cosa sbagliata, innaturale e contraria alle norme del vivere comune – continua -. Così si costruiscono silenziosamente e nascostamente tante discriminazioni in tante situazioni: in quelle in cui si vive, in cui si lavora, in cui si usano servizi, in cui si sviluppa la personalità.
Nella carta dei diritti fondamentali dell’unione europei, per la prima volta, si dice anche che tra i diritti c’è quello all’orientamento sessuale”.

“Noi stiamo portando una responsabilità pubblica e collettiva in cui ci sono più cose. Affrontare il rischio dell’omofobia non significa mettere in secondo piano il rischio del razzismo, dell’antisemitismo o della discriminazione contro le donne – continua Marini -. Il diritto non è mai in contrapposizione ad un altro diritto. Anche se ci fosse una sola persona che si sentisse discriminata per il suo orientamento sessuale, avremmo una buona ragione per discuterne in quest’aula e porre in essere le misure per cui quella persona non si senta discriminata”.
Alla fine dell’intervento della presidente, la seduta è sospesa per dieci minuti per permettere la distribuzione degli emendamenti che bisognerà votare.

Aggiornamento 16.20

Prende la parola la consigliera Carbonari (M5S). “Ero perplessa nella formulazione originaria della legge – esordisce -quando si proponeva la formazione nella scuola, perché sono una mamma e su questo ho pensato alla mia esperienza di mamma. Devo dire che capisco le istanze che hanno manifestato i genitori di ragazzi giovani. Ho pensato che se me l’avessero proposta nell’età in cui i miei figli andavano alle elementari sarei stata titubante”.
“La discriminazione che ho vissuto da ragazza, 30 anni, fa, era cosa di tutti i giorni – continua -. lavori_sospesi_umbriaE sento ancora, parlando con i miei figli che hanno 18 e 23 anni, mi sono accorta che i ragionamenti di mio figlio che ha 18 anni sono gli stessi che facevo io quando avevo 15 anni. E mi sono detta che dobbiamo fare un passo avanti”. Annuncia, dunque, il voto favorevole.

Aggiornamento 15.55

Smacchi presenta i nuovi emendamenti e i punti cardine su cui il Pd ha trovato l’accordo.
Si tratta di otto emendamenti presentati a di Smacchi, Leonello e Solinas. Il primo è un emendamento sostitutivo dell’articolo 1: rimane l’affermazione dei principi. “Abbiamo eliminato il comma che riporta le definizioni, ma abbiamo aggiunto un comma importantissimo che ribadisce la libertà di manifestare il proprio pensiero sia in forma individuale che in forma associata, perché riconoscere i diritti non significa appiattire” spiega Smacchi.

C’è poi un emendamento sostitutivo dell’art.3: non saranno possibili interventi della Regione che riguardino gli studenti, ma solo formazione sugli insegnanti e i docenti. L’articolo 7 ribadisce che l’educazione dei figli spetta ai genitori: al massimo possono esserci attività di supporto se i genitori non dovessero essere in grado di farlo autonomamente. Un intervento viene fatto poi sulla possibilità della Regione di costituirsi parte civile in processi per discriminazione: “Questa possibilità si ha per tutte le discriminazioni, non solo per questa” spiega Smacchi.
Infine, rimane la presenza dei rappresentati delle famiglie nell’ambito dell’osservatorio che la legge istituisce: “chi pensava di fare diversamente si sbagliava” chiosa il consigliere.

Aggiornamento 15.05

La parola passa al consigliere Smacchi (Pd): il consigliere difende il suo emendamento sostenendo che l’intento fosse tenere unita una comunità. “Ho letto diversi hashtag – dice -. Penso che sia tempo di una buona legge, ma anche tempo di verità rispetto ad una campagna denigratoria diretta a screditare la mia persona”. Il consigliere si riferisce alle polemiche nate dopo la presentazione del suo emendamento definito “salva omofobi”.
“Il più tenero, il presidente dell’associazione Omphalos che non conosco, ha definito l’emendamento vergogna e dannoso. Da lì è partita una campagna di denigrazione. Ma questo è normale”.

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Andrea Smacchi (pd)

“Mi è dispiaciuto di più l’atteggiamento di chi nel mio partito ha pensato di scrivere su Facebook e sui giornali invece di confrontarsi con me – incalza -. Inizio con chi ha scritto che era irricevibile, da chi come i social dem ha ritenuto che l’emendamento fosse offensivo, come la senatrice Cardinali e la senatrice Cirinnà che hanno definito l’emendamento irricevibile perché tutelava comportamenti discriminatori. Parlo anche dei giovani democratici che hanno definito ridicolo l’emendamento”.

“Capisco – continua – quando il presidente di un’associazione va dal mio ex segretario di partito Renzi mettendo a disposizione le sue rimostranze. Capisco meno chi da dentro il Pd si fa promotore perché quelle istanze fossero messe a disposizione. Faccio questa premessa perché mi sono ispirato ad un emendamento presentato da un deputato del Pd, Verini, ed è stato votato dalla maggioranza”. Il riferimento è alla legge nazionale contro l’omofobia, ferma al Senato dal 2014 dopo l’inserimento dell’emendamento Gitti-Verini.

Aggiornamento ore 15.28

La parola passa al consigliere Ricci (Ricci Presidente, centrodestra) che ringrazia De Vincenzi per la passione e la cura con cui ha seguito tutta l’evoluzione della legge. “Il disegno di legge pensa di ampliare le azioni culturali che possano evitare ogni forma di discriminazione”, premette ma poi critica la legge negli articoli che prevedono gli interventi nelle scuole che intaccherebbero “il nostro modello di società”. “Io sono per la famiglia naturalmente costituita ed era parte del programma elettorale con cui mi sono presentato nel 2015 – ricorda -. Siamo davanti a un fatto cosmico: c’è sempre un positivo e un negativo e così ci sono un uomo e una donna e dei figli”.

“Così come apprezzo le associazioni che siedono davanti a me (Omphalos, ndr) – continua Ricci -, così voglio fare i complimenti alle associazioni legate al sostegno della famiglia perché non sono state tiepide. Hanno avuto una posizione chiara e limpida e per questo vanno profondamente ringraziate”. “Vorrei dire alle associazioni della famiglia che pensano che oggi sarà una sconfitta, per i numeri democratici che non è così – continua -. È un momento normativo. I consigli regionali cambiano e la legge potrà essere corretta e modificata”. Ricci annuncia che voterà no alla legge.

Aggiornamento ore 15.05

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Claudio Ricci (Ricci Presidente)

Prende la parola il consigliere Mancini (Lega Nord). “Mi sono confrontato con il consigliere Smacchi (l’autore dell’emendamento “salva omofobi”, ndr) e abbiamo concordato di essere lunghissimi per esprimere le nostre opinioni”. Annuncia che leggerà la legge per prendersi tutto il tempo previsto dal regolamento: 30 minuti. Mancini spiega che “la lega è favorevole alla difesa dei diritti ma contraria alle strumentalizzazione ideologica che c’è alla base di questa legge”. Per il consigliere leghista L’obiettivo della norma è “imporre il gender nella società umbra”. “Certe dinamiche devono essere competenza esclusiva delle famiglie e le associazioni devono restarne fuori.

Aggiornamento ore 15.01

La seduta ricomincia alle 14.54 con l’intervento del consigliere Solinas (Art.1 Movimento democratici progressisti) che dichiara il voto favorevole. “Il punto della legge sta nel dettato costituzionale – spiega -. Siamo al secondo posto dopo la Lituania per discriminazioni”. Solinas, tornando sulla questione dei fondi previsti, ricorda che sono stati stanziati “125 mila euro agli oratori” quindi “non vedo perché non se ne possano prevedere 40 mila” per questa legge. Il consigliere annuncia anche di avere ritirato i suoi emendamenti.

Aggiornamento ora 13.50

L’emendamento ribattezzato “salva omofobi” presentato dal consigliere del Pd Andrea Smacchi è stato ritirato e sarà sostituito con un altro che fa riferimento all’articolo 21 della Costituzione (che sancisce la libertà di parola e di espressione), ma di cui non si conosce ancora il testo.

Aggiornamento ora 13.46

La seduta è sospesa. Si riprende alle 14.30.

Aggiornamento ore 13.25

Prende la parola il consigliere Nevi (Forza Italia): “Il nostro paese è indietro sui diritti civili perché la questione è sempre stata affrontata in termini ideologici”. Poi continua: “La legge è sia inutile che pericolosa”. “Il problema delle discriminazioni esiste” ammette Nevi, ma precisa che “c’è l’attitudine della sinistra di voler far passare l’idea che la famiglia sia il male e che quindi lo stato debba intervenire per liberare le persone dal gioco della famiglia e dei padroni che nelle imprese non si sa quello che fanno”. Secondo Nevi, questo “si rintraccia nell’articolo 3 e nell’articolo 4. E lo strumento con cui si tenta di sanare questo problema è la scuola pubblica che interviene per sostituire la famiglia e i genitori e affermare la verità in perfetto stile comunista. Su questo c’è il discrimine vero”.

Aggiornamento ore 13.15

Prende la parola il consigliere Rometti (Socialisti riformisti). Il consigliere annuncia il suo voto favorevole alla legge. “Parliamo dei valori fondamentali della società: come si può pensare che una persona debba nascondersi perché altrimenti viene vessata?”.

Aggiornamento ore 12.54

Interviene il consigliere Leonelli (segretario regionale Pd). “La tensione di questi giorni non è dovuta al contenuto della legge. Si è detto che è una legge che prevede il nulla e che distrugge la famiglia – dichiara -: delle due l’una. La legge è stata discussa in commissione e modificata anche grazie ad emendamenti dell’opposizione”. Leonelli parla di “suggestioni” delle opposizioni sul contenuto del testo.

Precisa che la previsione di spesa è 40 mila euro e non 50 mila come detto da Squarta. “Si è detto che questa legge non riguarda tutte le discriminazioni – dice -. Ma è come se dicessi che non voto una legge sul lavoro dipendente perché non parla di imprenditori e partite IVA”. “Oggi l’orientamento sessuale viene vissuto dalla società come un elemento di disvalore – aggiunge -.

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Giacomo Leonelli (Pd)

E lo vediamo tutti i giorni. Perché quando un ragazzino a scuola ruba il telefono, va sui social network e scrive “sono gay” di questo stiamo parlando. Se la comunità umbra dovesse fare un passo avanti, con questa legge, faremmo qualcosa di buono Ecco perché è una legge utile: perché fa passi avanti sula cultura della non discriminazione”.

In conclusione, Leonelli lascia intendere che il PD abbia trovato una mediazione sull’emendamento Smacchi: “Il partito democratico ha discusso tenendo insieme una sintesi rispettosa nella consapevolezza che l’opposizione ha preferito una partita diversa. Tutta l’opposizione – spiega -. Quello che è accaduto la settimana scorsa, quando è mancato il numero legale, è un fatto che politicamente non si può sottacere”. Il riferimento è ai due consiglieri del M5S che sono usciti dall’aula martedì scorso contribuendo alla mancanza del numero legale. In aula mancavano anche tre consiglieri del Pd.

 

Aggiornamento ore 12.45

Prende la parola il consigliere Squarta (Fratelli d’Italia): “Sui temi sociali non ho mai guardato destra e sinistra. Ci sono le discriminazioni sessuali, ma sono andato a vedere la legge – esordisce -. Ho votato la legge sulle discriminazioni di genere e sono orgoglioso di essere l’unico consigliere di minoranza ad averlo fatto. Ma quella legge prevedeva misure efficaci. Questa però purtroppo è una legge che non sappiamo neanche che legge è. Abbiamo più emendamenti che articoli di legge”.

Per Squarta è una legge che non prevede niente, solo un principio generale di lotta alle discriminazioni: “È solo una bandierina politica per poter dire di aver fatto una legge contro l’omofobia, ma non la contrasta”. (Qui potete leggere i contenuti della legge in discussione). “Credo che sia una follia pensare di spiegare ad un bambino l’identità di genere – dice Squarta -. È compito dei genitori. Il legislatore non può imporre ad un insegnante di farlo”.

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Marco Squarta (FDI)

 

“Voglio capire la finalità di questa legge – continua -. Verificheremo come vengono spesi i 50 mila euro previsti dall’emendamento, la stessa cifra prevista per il centro unico per i malati di Sla”. “Questa è una legge ideologica che ha solo un compito: mantenere una promessa elettorale fatta da chi governa la Regione” conclude.

Aggiornamento ore 12.38

De Vincenzi: “Non vorrei che questa norma fosse la testa d’ariete per introdurre il reato di libero pensiero, viste le reazioni all’emendamento Smacchi”. Il consigliere Solinas (Pd) accusa il collega di NCD di fare ostruzionismo e invoca il rispetto dei tempi previsti dal regolamento. De Vincenzi parla da più di 60 minuti contro i 30 previsti. Alle 12.42 la presidente Porzi gli toglie la parola.

Aggiornamento ore 12.28

Nonostante i richiami, De Vincenzi continua il suo intervento. Dopo avere letto un’intera intervista rilasciata da Enrico Berlinguer a Eugenio Scalfari. Cita papa Francesco sulla “colonizzazione dell’ideologia gender“.

Aggiornamento ore 12.20

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Sergio De Vincenzi (NCD)

Il consigliere De Vincenzi, richiamato al rispetto del tempo a sua disposizione per la relazione (30 minuti) dà in escandescenza rispondendo ad un altro consigliere. La presidente Porzi minaccia di espellerli entrambi dall’aula.

Aggiornamento ore 12.00

Per il consigliere di minoranza, si tratta di una legge per una categoria che si basa su dati sensibili tutelati dalla legge sulla privacy. L’accertamento della violazione sarebbe soggetta a libero arbitrio e questo la renderebbe inapplicabile o darebbe vita ad una “caccia alle streghe”. La situazione discriminatoria non è definibile e non si capisce quali sarebbero le misure di prevenzione che la proposta di legge vuole introdurre “sottraendo risorse ad emergenze più gravi”.

Per De Vincenzi, la legge non si basa su dati precisi sulle discriminazioni, ma su “un dato percepito dalle associazioni lgbt e amplificato dai media”.
La norma, ad avviso del consigliere, crea i presupposti per limitare la libertà di pensiero e di espressione definiti dall’articolo 21 della Costituzione. Secondo De Vincenzi, dunque, la norma discrimina altre categorie di cittadini negandone il principio di uguaglianza, ma anche la categoria di persone che vuole tutelare sancendone la diversità e quindi, negandone l’uguaglianza. D’altro canto ne riconoscerebbe una superiorità che darebbe luogo a privilegi.

Secondo il consigliere di NCD, il testo introduce “la teoria gender facendo riferimento all’identità di genere”.
De Vincenzi, inoltre, critica l’iter della legge, secondo lui illegittimo e attacca la presidente del consiglio Porzi di avere violato il regolamento interno per portare il testo in aula.

Aggiornamento ore 11.47

L’aula vota sulla proposta di rimandare la legge in commissione: con 14 voti contrari e 6 favorevoli, l’aula boccia la proposta. Si passa alla relazione di minoranza, esposta dal consigliere De Vincenzi.

Aggiornamento ore 11.40

Si inizia con la relazione del consigliere di minoranza, De Vincenzi (NCD), che chiede il ritorno della legge in commissione perché, a suo parere, l’atto non è adeguato alla norma finanziaria, cioè non sarebbe prevista la copertura finanziaria. È la stessa motivazione con cui la discussione venne rimandata due settimane fa. Intanto, però, con un emendamento della giunta è stata riaperta la copertura prevista per il 2016 ed estesa al 2017.
La proposta di De Vincenzi è appoggiata da Nevi (Forza Italia) secondo cui ci sarebbero molti emendamenti da discutere e tornare in commissione “allenterebbe la tensione che si è creata nei giorni scorsi”.
Contrario il consigliere Brega (Pd): “È arrivato il momento di dare a questa regione una legge che da troppo tempo manca”.

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