Politica&diritti

Le guide di Gay Lex, i decreti attuativi #1: partner stranieri, nulla osta e matrimoni celebrati all’estero

Venerdì 27 gennaio sono stati finalmente pubblicati in Gazzetta Ufficiale i tre decreti legislativi adottati dal Governo ai sensi della legge n. 76/2016 (art. 1, comma 28).
Come avevamo già anticipato diverse settimane fa, i tre decreti attuativi definitivi riguardano il coordinamento della disciplina delle unioni civili con le norme di diritto internazionale privato, l’introduzione di alcune norme di adeguamento in materia penale e infine le norme per quanto riguarda la costituzione e la registrazione delle unioni civili stesse presso gli uffici di stato civile.
I decreti entreranno dunque in vigore ufficialmente l’11 febbraio, trascorsi i 15 giorni di vacatio legis previsti a partire dalla pubblicazione in Gazzetta.

Questa settimana ci soffermeremo sul Decreto Legislativo n.7 del 2017 (ovvero quello sulle norme di coordinamento della disciplina delle unioni civili con le norme di diritto internazionale privato) che introduce alcuni articoli alla Legge 218/1995 (artt. 32 bis e seguenti).

Partner stranieri

La prima importante questione è quella relativa al nulla osta, che abbiamo trattato più volte, e il cui ottenimento ha creato negli scorsi mesi non pochi problemi alle coppie con un partner straniero proveniente da un paese che non riconosce le coppie omosessuali o in cui addirittura l’omosessualità è un reato.

Il decreto risolve la problematica e testualmente si legge che: “Ai fini del nulla osta di cui all’articolo 116, primo comma, del codice civile, non rilevano gli impedimenti relativi al sesso delle parti. Qualora la produzione del nulla osta sia preclusa in ragione del mancato riconoscimento, secondo la legge dello Stato di cui lo straniero è cittadino, dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o di analogo istituto, il nulla osta è sostituito da un certificato o altro atto comunque idoneo ad attestare la libertà di stato, ovvero da dichiarazione sostitutiva ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. Resta salva la libertà di stato accertata o acquisita per effetto di un giudicato italiano o riconosciuto in Italia“.

In sostanza, anche se il paese d’origine della persona che si vuole unire civilmente con un/una italiana non prevede riconoscimento delle coppie omosessuali, a questa persona basterà ottenere un certificato che attesta il suo stato libero o, ancora più semplicemente, un’autocertificazione.

I matrimoni celebrati all’estero tra stranieri

Altra importante questione è quella relativa agli effetti della trascrizione in Italia dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero.
Il decreto distingue (cosa che molto farà discutere nei prossimi mesi e anni) a seconda che il matrimonio celebrato all’estero sia fra cittadini stranieri o fra cittadini italiani.
I matrimoni contratti all’estero tra cittadini stranieri verranno trascritti con il loro nomen iuris (ovvero come matrimoni) e potranno produrre effetti di matrimonio, ove sia applicabile la legge nazionale comune ai coniugi o la legge del luogo di celebrazione.

I matrimoni contratti all’estero tra italiani

I matrimoni contratti all’estero fra cittadini italiani, invece, verranno trascritti comunque con il loro nomen iuris (dunque come matrimoni) ma produrranno gli effetti dell’unione civile italiana.
Ancora più paradossale infine che in caso di costituzione dell’unione civile all’estero sia possibile l’applicazione (sia per stranieri che per italiani) della legge del luogo di celebrazione o del luogo di residenza di una delle due parti o del luogo in cui la vita comunque è prevalentemente localizzata.
È evidente dunque come questa rosa di trattamenti differenziati lasci dei dubbi che potranno certamente in futuro investire della questione i Tribunali e, se richiesto, anche la Corte Costituzionale.

Nel decreto (che è possibile visionare per intero a questo link) vi sono poi altre norme di coordinamento riguardanti la maggiore età per contrarre le unioni civili, le obbligazioni alimentari e lo scioglimento dell’unione civile.

Nelle prossime settimane approfondiremo gli altri due decreti attuativi pubblicati, le questioni risolte, e quelle che ancora rimangono sospese. Buona domenica!

 

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