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Crisi di governo, Tommaso Cerno: “Fiducia a Conte, ha rottamato i due matteo”

La crisi di governo può avere i suoi risvolti inaspettati e per certi versi divertenti. Ricordate di Tommaso Cerno? Fu, nel 2018, uno dei candidati in “quota arcobaleno” – se così si può dire – che Renzi volle per completare le liste del suo partito, per le ultime elezioni politiche. «Il nome che è stato al centro delle cronache in queste ore è quello di Tommaso Cerno» scrivemmo su Gaypost.it, quando il tema delle liste elettorali era caldissimo «che lascia la condirezione di Repubblica per candidarsi con il partito di Renzi a Milano. Dichiaratamente gay, Cerno ha alle spalle una carriera giornalistica che ha bruciato le tappe in pochi anni».

Tommaso Cerno: “Sì alla fiducia a Conte”

Un uomo fortemente voluto dall’ex premier dunque e che, in questa crisi di governo, decide di voltare definitivamente le spalle al suo “creatore” politico. In una intervista al Fatto Quotidiano, infatti, l’ex senatore dem – nel frattempo passato al gruppo misto – ha così dichiarato: «Ho ascoltato il presidente Conte: in un momento così difficile ha sentito la necessità non solo di indicare una strada, ma anche di chiarire i valori imprescindibili di chi quella strada la percorrerà. Conte ha il merito politico che, dopo aver tolto la centralità di Matteo Salvini, ora ha tolto quella di Matteo Renzi e ha voltato pagina nella nostra storia politica. Ha rottamato i due Matteo e ha fatto un favore all’Italia».

Dal divorzio con il Pd renziano al ritorno nel partito

Il divorzio col Pd di Renzi c’era già stato, tempo addietro, per cui la cosa in sé non costituisce di certo un vigoroso dietrofront, rispetto ad un percorso politico recente. Eppure queste parole assumono un’eco particolare, in un momento in cui gli osservatori danno Renzi in grande affanno e in profonda agonia politica. Un passo più lungo della gamba, descritto più volte come conseguenza di un ego di chi non riesce a star lontano dai riflettori. Al di là di questo, le dichiarazioni del senatore si inseriscono in un quadro politico in grande fermento: Cerno, secondo Repubblica.ittornerà di fatto nelle file del Pd come indipendente. Una cesura netta, insomma, con il percorso iniziato con Renzi.

Il canto del cigno del renzismo

Che una “creatura renziana” – l’ex direttore venne “arruolato” in un momento in cui non si confermò la ricandidatura di Sergio Lo Giudice, scelta che portò non poche perplessità all’interno della comunità Lgbt+ – adesso si pronunci con questi termini nei confronti di chi ne ha decretato l’elezione, suona un po’ come il canto del cigno di un renzismo che continua a far danni al nostro sistema democratico, esponendoci al pericolo del ritorno della destra. Vedremo come evolverà la crisi. Di certo, non un bel segnale per l’ex sindaco di Firenze e il suo partito.

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