Ennesima aggressione omofoba nella capitale: è successo alla stazione di Valle Aurelia. Un uomo ha aggredito, prima verbalmente, poi con pugni e calci, due ragazzi che aspettavano di prendere la metropolitana. La loro colpa: si stavano baciando. Il fatto si è verificato a fine febbraio, ma la notizia è rimbalzata su tutti i media dopo che è stata resa pubblica sui social network e dopo che le due vittime hanno sporto denuncia alle forze dell’ordine.
L’aggressione omofoba, ripresa in un video
Il video lascia spazio a poche interpretazioni. I due ragazzi, uno dei quali è l’attivista Cristopher Jean Pierre Moreno, erano insieme a un amico alla stazione della metro. Dall’altra parte dei binari un uomo, infastidito per un momento di tenerezza tra i due, li ha prima aggrediti verbalmente, quindi ha attraversato i binari a piedi – mettendo per altro in pericolo la sua stessa incolumità – e ha cominciato a picchiarli.
Zan e Cirinnà : “Calendarizzare urgentemente la legge contro l’omo-transfobia”
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Alessandro Zan
E arriva la condanna da parte della politica: «Confido che la magistratura vada fino in fondo sulla vicenda» dichiara Alessandro Zan, nella sua pagina Facebook. «Chi nega che questa non sia un’emergenza è in malafede». Il deputato dem auspica che in Senato si calendarizzi urgentementela legge contro l’omo-transfobia, la misoginia e l’abilismo «senza perdere altro tempo. Questo ritardo pesa sulla vita e sull’incolumità delle persone» scrive ancora.
«Non c’è benaltrismo che tenga» gli fa eco, sempre sui social, Monica Cirinnà . «È ora di calendarizzare e approvare la legge Zan. È ora che il Parlamento dica a questi ragazzi, e a tutte le persone che subiscono discriminazione e violenza per orientamento sessuale e identità di genere, che la Repubblica è dalla loro parte».
La solidarietà a metà della ministra Bonetti
Interviene anche Elena Bonetti, la ministra delle Pari opportunità , che scrive: «A questi due ragazzi tutta la mia vicinanza. Scene come questa, la violenza, la discriminazione, ci offendono tutti. Umiliano la nostra coscienza di Paese. E noi dobbiamo ripudiarle, senza se e senza ma». Peccato che la stessa ministra si fermi a metà strada e non accenni minimamente alla necessità di approvare al più presto la legge Zan anche al Senato.
L’ipocrisia di Giorgia Meloni
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Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni
Tra le condanne all’atto, arriva addirittura anche quella di Giorgia Meloni, che condividendo il video commenta: «Rimango scioccata davanti questa assurda e brutale violenza a Roma a danno di un ragazzo che, dalle ricostruzioni della stampa, sarebbe stato aggredito solo perché baciava il suo compagno. Spero che il responsabile di questa vigliacca violenza la paghi: queste immagini sono indegne per un paese civile. La mia piena solidarietà al ragazzo aggredito». Peccato che poi, e in molti e molte glielo fanno notare sulla sua pagina, sia la prima a opporsi alla legge contro l’omo-transfobia. Ipocrisia ne abbiamo?