Atto di nascita dei figli di due gay: la trascrizione di Trento finisce in Cassazione

È a rischio l’ordinanza della Corte d’Appello di Trento che aveva autorizzato la trascrizione dell’atto di nascita di due bambini nati in Canada con Gpa da due padri gay. La Prima Sezione Civile della corte di Cassazione (che si occupa di famiglia) ha ritenuto che ad esprimersi debbano essere le Sezioni Unite.

La questione dell’ordine pubblico

La questione cruciale è l’interpretazione di “ordine pubblico” che finora era stata in favore delle trascrizioni, a prescindere dal modo in cui i bambini erano nati e sulla base del “superiore interesse del minore” a vedere riconosciuta la sua famiglia.
Un’interpretazione che anche la Cassazione aveva fatto sua, nelle due sentenze precedenti su casi simili, ma che ora viene messa in discussione.

Una nuova interpretazione

A rimettere tutto in gioco è una nuova sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione. Esprimendosi su un caso riguardante altra materia, i giudici hanno dato un’interpretazione più restrittiva del concetto di “ordine pubblico” valutando, oltre ai principi stabiliti dalla Costituzione, anche quelli previsti dalle leggi ordinarie.

Tra le leggi ordinarie del nostro paese vi è, infatti quella legge 40 che vieta sia la gestazione per altri sia la fecondazione eterologa per le coppie lesbiche.

Cosa potrebbe cambiare

Finora i giudici di tutti i gradi non avevano ritenuto determinante il modo in cui i bambini erano venuti al mondo per decidere la trascrizione degli atti di nascita. Ma le cose potrebbero cambiare se le Sezioni Riunite decideranno di considerare anche quanto stabilito dalla legge sulla fecondazione assistita.

Difficilmente, infatti, un sindaco o un tribunale potranno trascrivere un atto di nascita di un bambino figlio di una coppia omosessuale nato all’estero se la Cassazione stabilirà che questo è contrario all’ordine pubblico.

La stepchild adoption rimane fuori

Diverso rimane il discorso delle stepchild adoption. In questi casi, infatti, il secondo genitore di fatto adotta il figlio e non si chiede la trascrizione dell’atto di nascita originale. In queste situazioni i giudici valuteranno comunque caso per caso e famiglia per famiglia.

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