Gli psichiatri italiani ribadiscono: essere gay non è una malattia

Sono trascorsi pochi giorni dalle dichiarazioni di papa Bergoglio nelle quali suggeriva l’uso della psichiatria nel caso di bambini e giovani omosessuali, frasi poi cancellate dal Vaticano. Ieri sul tema è intervenuta la Società Italiana di Psichiatria ribadendo la sua posizione sul tema.
L’omosessualità -si legge in una nota- non può considerarsi una patologia, in quanto variante del normale comportamento sessuale umano, e come tale, non è da considerarsi condizione che necessita di trattamento psichiatrico“.
La Società Italiana di Psichiatria, prosegue il comunicato, “condivide e fa propri i contenuti del documento della World Psychiatric Association sulla “Identità di Genere e sull’Orientamento, Attrazione e Comportamento Omosessuale”. Tale documento, datato marzo 2016, chiarisce la sua posizione sull’omosessualità: dall’importanza di garantire gli stessi diritti a gay, lesbiche, bisessuali e transgender, fino a denunciare gli “effetti negati” delle “terapie” per cambiare orientamento sessuale.

A seguire, un estratto del documento tradotto italiano.

1. L’Associazione Psichiatrica Mondiale (WPA) è del parere che lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono e devono essere considerati come membri preziosi della società, che hanno esattamente gli stessi diritti e le responsabilità di tutti gli altri cittadini. Questo include la parità di accesso alle cure sanitarie e dei diritti e delle responsabilità che vanno con vivere in una società civilizzata.

2. La WPA riconosce l’universalità di espressione dell’attrazione verso lo stesso sesso, attraverso le culture. Essa assume la posizione che un orientamento sessuale verso lo stesso sesso di per sé non implica alcuna disfunzione psicologica obiettiva o compromissione di giudizio, stabilità emotiva, o riduzione delle capacità professionali.

3. La WPA considera attrazione verso lo stesso sesso, l’orientamento e il comportamento, come normali varianti della sessualità umana. Riconosce la causalità multifattoriale della sessualità umana, orientamento, comportamento e stile di vita. Si riconosce la mancanza di efficacia scientifica dei trattamenti che tentano di cambiare l’orientamento sessuale e mette in evidenza i danni e gli effetti negativi di tali “terapie”.

4. La WPA riconosce lo stigma sociale e la conseguente discriminazione delle persone con persone dello stesso sesso, per orientamento sessuale o identità di genere transgender. Esso riconosce che le difficoltà che devono affrontare sono una causa significativa della loro angoscia e prevede la fornitura di un adeguato sostegno della salute mentale.

5. La WPA sostiene la necessità di de-criminalizzare le persone con l’orientamento sessuale o il comportamento verso lo stesso sesso e le persone transgender per identità di genere, e di riconoscere i diritti LGBT di inclusione quali i diritti umani, civili e i diritti politici. Supporta anche la legislazione anti-bullismo; studentesche contro la discriminazione, l’occupazione e l’alloggiamento leggi; l’uguaglianza di immigrazione; pari età delle leggi di consenso; e sostiene le leggi che contrastano i crimini d’odio che forniscono sanzioni penali avanzate per la violenza pregiudizio motivati contro le persone LGBT.

6. La WPA sottolinea la necessità per la ricerca e lo sviluppo di interventi medici e sociali basati su prove che supportano la salute mentale delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.

Qui è possibile consultare il documento completo in inglese.

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