Roma fu la sede del primo World Pride che si sia mai fatto, quello del 2000. E poi c’è stato l’EuroPride del 2011, con Lady Gaga al Circo Massimo. E adesso il Circolo Mario Mieli ci riprova e sogna di vedere marciare per le strade della Capitale il World Pride del 2025, forte delle due esperienze precedenti e delle manifestazioni romane di ogni anno. La candidatura è stata appena formalizzata ad InterPride, l’organizzazione internazionale che sceglie, di volta in volta, le città in cui si terranno i pride internazionali. Un meccanismo simile a quello della scelta della sede delle Olimpiadi, per capirci.
Un procedimento lungo, quello dell’assegnazione. Ad esempio, che la sede del pride mondiale del 2019 sarebbe stata New York è stato deliberato nel 2015, con quattro anni di anticipo. Per questo, le candidature vanno formalizzate con un notevole anticipo.
“Si tratta di una sfida emozionante – ha dichiarato in una nota il presidente del Circolo, Mario Colamarino – che assumiamo con la precisa volontà di dare il nostro contributo per indicare un orizzonte al movimento lgbtqi italiano”.
“Il World Pride del 2000 ha rappresentato uno spartiacque nella storia del movimento lgbtqi italiano e mondiale – continua -, e vogliamo che il 2025 possa diventare un’altra tappa storica nel cammino della nostra comunità. Un evento di tale portata rappresenterebbe inoltre un’occasione importantissima per la città di Roma grazie al turismo e all’indotto che porterebbe all’economia cittadina”.
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