La vicenda non è ancora conclusa, ma Costantino Saporito è fiducioso che si risolverà con un’archiviazione. Questa mattina alle 12, il vigile del fuoco finito sotto procedura disciplinare per aver partecipato al Roma Pride e a una trasmissione televisiva indossando la sua divisa, è stato ascoltato alla commissione che deve decidere quali provvedimenti prendere nei suoi confronti.
Una decisione che il Prefetto, in ultima analisi, non ha ancora preso e che “si riserva” di prendere. Ma il dato importante, come ha spiegato Saporito raggiunto al telefono da Gaypost.it, è che “hanno ammesso che c’è un vuoto normativo che va colmato”.
“Io non ho violato alcun regolamento – spiega Saporito -. Nel regolamento di servizio non è scritto da nessuna parte che non possiamo usare i nostri DPI (dispositivo di protezione individuale, ndr) per manifestazioni politiche, sindacali o altro”. Per questo le contestazioni mossegli sono infondate.
Insomma, il rischio di licenziamento sembra essere del tutto scongiurato e si profilerebbe un’archiviazione del caso che ha coinvolto Saporito.
Lo scorso 10 giugno, Costantino Saporito insieme ad altri colleghi, fuori dall’orario di servizio, ha partecipato al Roma Pride indossando la divisa e con la bandiera del sindacato che rappresenta, l’USB. Qualche giorno prima, sempre in divisa, era stato ospite di una trasmissione televisiva, Tagadà, nel suo ruolo di rappresentante sindacale. Apparizioni che erano state giudicate una violazione dal Prefetto di Roma e dal capo dipartimento dei vigili del fuoco. Per questo erano stati aperti tre provvedimenti disciplinari a suo carico. La somma dei provvedimenti che sarebbero potuti essere presi nei suoi confronti, avrebbe comportato il licenziamento.
A sostegno di Saporito si erano esposti molti suoi colleghi, nella campagna #licenziatepureme e #iostoconcostantino. Inoltre, il Roma Pride e All Out avevano lanciato una petizione online che ha avuto molto successo: sono più di 58 mila le firme raccolte in favore del vigile del fuoco.
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