Sul patrocinio sul World Congress of Families succede qualunque cosa ma alla fine non succede nulla. Il M5s strilla ânon câĂšâ, Fontana lo conferma, Conte chiede il ritiro. Sembra un capitolo chiuso per tutti e invece no: come a un giro di poker in cui all’ultimo minuto si ritirano le carte. Partita annullata, alla prossima.
Conte: “Sia eliminato”
«à stato concesso dal ministro Fontana, di sua iniziativa, senza il mio personale coinvolgimento nĂ© quello collegiale del governo. Allâesito di unâapprofondita istruttoria e dopo unâattenta valutazione dei profili coinvolti, ho comunicato al ministro la opportunitĂ che il riferimento alla Presidenza del Consiglio sia eliminato e gli ho rappresentato le ragioni di questa scelta». Con queste parole il premier Giuseppe Conte aveva attaccato il Congresso delle Famiglie di Verona, chiedendo nuovamente che sia tolto il patrocinio. «Questo governo – ha proseguito Conte – si propone di tutelare con la massima attenzione ed energia la famiglia fondata sul matrimonio, senza che questo possa in alcun modo compromettere il riconoscimento giuridico e la piena legittimazione delle unioni civili e delle diverse forme di convivenze basate su vincoli di natura affettiva».
Fontana: “Rimane”
Ma Fontana non arretra di un centimetro: «Rimane il patrocinio da parte del ministero della Famiglia. Per quanto riguarda il logo e il suo utilizzo, essi fanno capo ad un altro Dipartimento, e quindi la concessione o il ritiro non sono di mia competenza». A dare manforte il vicepremier Matteo Salvini che in tv, pur ribadendo il rispetto per le diverse posizioni, conferma la sua partecipazione al congresso.
Cwf: “A noi interessa solo quello delle Famiglie”
A fomentare le polemiche Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso delle Famiglie che pur minimizzando âLa questione del loghettoâ, sfruttano le parole del premier Conte tirandolo per la giacca: âha riconosciuto il valore della famiglia fondata sul matrimonio esattamente in linea con il nostro pensiero e ha distinto le altre forme di convivenza basate su natura affettiva come le unioni civiliâ. Del resto, confermano, per loro conta solo un logo. «quello del patrocinio del Ministro della Famiglia Fontana».
Luigi Di Maio: “Non dovrebbe ma”
Intervenendo ad AgorĂ , su Rai3, il vice premier Luigi Di Maio spiega: «Fontana Ăš un Ministro senza portafogli, che significa che Ăš come se fosse un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri . Quando il suo Ministero ha dato il patrocinio lo ha dato con logo di Palazzo Chigi, perchĂ© Ăš un Ministero che afferisce a Palazzo Chigi“. In gergo vuol dire che il patrocinio resta. Una remissione che perĂČ contiene una leggera, anzi leggerissima, stoccata al Congresso: “Per me la famiglia Ăš sacra, ma al di lĂ del tema della famiglia lĂŹ si parla della donna come quella che se ne deve stare a casa a fare i servizi, della donna come essere inferiore allâuomo. Questo non puĂČ assolutamente nĂ© ricevere il patrocinio di Palazzo Chigi e tanto meno il M5S puĂČ condividere le idee che si discutono lĂŹ”.
“Non puĂČ” bisbiglia, eppure resta.