Giacinto Festival: una nuova narrazione delle persone trans

Giacinto Festival ritornerĂ  a Noto (in provincia di Siracusa), presso i bassi dell’ex Convitto Ragusa dove sabato 6 agosto ci sarà l’inaugurazione dell’iniziativa con una mostra didattica curata dal Movimento di IdentitĂ  Transessuale dal titolo TransessualitĂ : dal mito alla realtĂ . Ed è questo il tema che percorrerĂ  tutto il weekend nella capitale siciliana del barocco, giusta quest’anno alla sua seconda edizione, sotto la direzione artistica di Luigi Tabita.
 
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Il manifesto di Giacinto Festival

L’iniziativa si presenta ricca di incontri e dibattiti. Oltre la mostra, «impreziosita dalle istallazioni sonore di ‪‎Canecapovolto» come si legge sul programma, si proporrĂ , tra gli altri eventi, Coppia sostantivo plurale il dibattito sulle coppie di fatto e le famiglie omogenitoriali, si parlerĂ  della demonizzazione attuata contro i libri per l’infanzia, bollati come testi “gender” attraverso il reading Censored, in cui Stefano Iezzi e Giacomo Capone, componenti della squadra di ‪‎rugby immortalati con un bacio su Sportweek, leggeranno le fiabe per ragazzi e ragazze. SarĂ  inoltre presentato il documentario Come una stella – diretto da Bartolomeo Pampaloni, giovane regista nel panorama documentaristico italiano – che parla di Patrizia, transessuale napoletana, della sua vita e della sua dignitĂ  di persona.

 
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Eva Robin’s, madrina del festival

La domenica sarĂ  invece il giorno dedicato all’associazionismo: la seconda giornata, si legge sempre nel programma dell’evento, «si aprirĂ  con un’onda rainbow delle Associazioni Lgbt che invaderĂ  le strade principali della cittĂ  con animazioni e flash-mob» e continuerĂ  con il dibattito Socialgbt, sull’influenza dei social network nella cultura d’inclusione della gay community. ConcluderĂ  il tutto l’intervista a Cori Amenta, nota shoes designer, e la proiezione del documentario Vite Divergenti, quattordici storie di persone trans che regaleranno al pubblico la loro testimonianza di vita. Madrina d’eccezione di tutta la manifestazione sarĂ  Eva Robin’s.

Una buona occasione per visitare la Val di Noto, per prendere una granita al mandarino in una delle gelaterie del corso principale o delle immediate vicinanze e per respirare quelle “nature Lgbt” di cui si fa promotore il festival. Una buona occasione per abbattere steccati e diffidenze contro una categoria sociale, quella delle persone trans, ancora descritte con connotati di mostruositĂ  e restituirle al pubblico per ciò che sono davvero: esseri umani. Giacinto Festival prova a regalarci una narrazione diversa, piĂą in linea con le corde del rispetto delle differenze e dell’inclusione.

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