A Tbilisi il primo Pride della comunità georgiana è durato solo 30 minuti

Alcune decine di attivisti per la difesa dei diritti Lgbt hanno sfilato stasera a Tbilisi di fronte al ministero dell’Interno georgiano nonostante le minacce di alcuni gruppi di estremisti. Lo riporta l’agenzia Interfax precisando che il piccolo corteo era difeso dagli agenti di polizia.

Nonostante le minacce

Stamattina circa 200 estremisti erano piazzati di fronte al ministero e si dicevano pronti a “punire” i rappresentanti delle lgbt e impedire il corteo. Tuttavia l’associazionismo Lgbt è sceso lo stesso per celebrare il proprio orgoglio.
“Piccoli numeri ma siamo riusciti a uscire in sicurezza. Stiamo facendo la storia” ha commentato su Twitter uno degli organizzatori.

Bottiglie contro i partecipanti

Un Pride era in programma a Tbilisi nelle scorse settimane ma è stato rimandato a causa dei disordini che si sono verificati nella capitale georgiana per un breve discorso di un deputato russo al Parlamento georgiano. La manifestazione è durata soltanto 30 minuti, dall’altra parte della barricata gli estremisti erano pronti ad aggredire i manifestanti.. La sicurezza la polizia è stata schierata per tutta la notte, anche se non si è riusciti a evitare degli scontri fra le due fazioni: in alcune occasioni, infatti, gli oppositori al Tbilisi Pride hanno lanciato delle bottiglie contro i dimostranti anti occupazione.

Essere gay in Georgia

La Georgia arcobaleno vive ancora nel ricordo del 2013 quando, durante le manifestazioni per la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia (IDAHO), alcuni attivisti LGBT sono stati aggrediti dai partecipanti ad una contro-manifestazione guidata dalla chiesa ortodossa. In questa terra la comunità LGBT continua a essere vittima di discriminazioni e crimini d’odio. Nelle regioni, infatti, la situazione è molto peggiore rispetto alla capitale, dove la comunità ha almeno a disposizione una piccola fetta di vita notturna per esprimersi, con le serate a loro dedicate nei club Bassiani e Khidi, e il Success Bar, storico locale LGBT.

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