Licenziato per un annuncio su un sito escort, la Cassazione: “Non è discriminazione”

Con una sentenza che certamente farà discutere (la n. 12898/2016), la Corte di Cassazione ha stabilito che un ente pubblico può licenziare il lavoratore gay che si prostituisce, in quanto tale comportamento lede l’immagine dell’ente in questione (nel caso di specie la Provincia del Verbanio Cuso Ossola) ed è in grado di gettare discredito su tutta la Pubblica amministrazione.

Come riporta il sito West-info, un lavoratore gay, che aveva pubblicato alcuni annunci su siti di escort per uomini mostrando il proprio volto e indicando come professione “civil servant”, aveva fatto ricorso contro il licenziamento ritenendo che fosse illegittimo in quanto discriminatorio sulla base dell’orientamento sessuale.
La sentenza pubblicata lo scorso 22 giugno gli dà torto e ribalta completamente quanto già deciso dalla stessa Corte di Cassazione nel 2014, su ricorso presentato dal Garante per la Privacy. In quell’occasione, con la sentenza n.21107/2016, la Corte censurava la Provincia del Verbano Cuso Ossola per aver violato la vita privata del lavoratore e indagato sulle sue abitudini sessuali.

Le motivazioni della sentenza emessa ieri fugano il dubbio che il licenziamento sia stato dovuto a discriminazione in base all’orientamento sessuale poiché, secondo la Suprema Corte, la sanzione sarebbe arrivata anche se a prostituirsi fosse stato un dipendente o una dipentente eterosessuale.

L’evoluzione dell’intero procedimento, che ha portato al licenziamento del dipendente, e le modalità con cui questa è stata attivata, oltre alla mancanza della cosiddetta “giusta causa”, lasciano però certamente numerosi dubbi, e questa vicenda sembra quasi fare da contraltare alla vicenda di discriminazione sul lavoro per orientamento sessuale conclusasi positivamente a Trento di cui abbiamo dato notizia proprio ieri.

Comments
  • Alessandro Paesano
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    Il motivo Del licenziamento è la prostituzione non l’orientamento sessuale… Mettere nella motivazione della sentenza un “lavoratore gay che si prostituisce ” é fuorviante lascia intendere che la gaiezza sia una concausa.

    Ora se siamo tutte d’accordo che l’omosessualità non sia motivo di biasimo siamo davvero tutte convinte che la prostituzione non lo possa essere?

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