Famiglie arcobaleno: perché la stepchild adoption non è la soluzione

Sul fatto che il riconoscimento alla nascita delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali sia la strada da percorrere, la più giusta ed equa, non ci sono dubbi. E questo evidentemente per una questione basilare: ovvero che è nell’interesse del minore che fin dalla nascita gli vengano riconosciuti entrambi i propri genitori.
In questa direzione vanno ad esempio le Sentenze 32 e 33 della Corte Costituzionale dello scorso anno, che invitavano caldamente il Parlamento a provvedere al più presto ad una legge a piena tutela delle/dei minori.

Il parlamento è fermo sul riconoscimento alla nascita

Ad oggi, però, il Parlamento non ha ascoltato questo monito, e il prossimo Parlamento che verrà eletto il prossimo 25 Settembre, a seconda della sua composizione, potrebbe addirittura far fare passi indietro rispetto a qualunque tipo di tutela: ricordiamo infatti che proprio le onorevoli Meloni e Carfagna hanno presentato proposte di legge per rendere la GPA (gestazione per altri) reato universale.Nemmeno le Corti italiane, quantomeno la massima Corte, quella di Cassazione, ad oggi sembrano  andare in questa direzione: con la Sentenza a Sezioni Unite 12193/2019 la Cassazione ha infatti impedito la trascrizione dei certificati di nascita esteri con doppia paternità e con una serie di Sentenze del 2020, 2021 e 2022 ha impedito la registrazione con doppia maternità di bimbi nati in Italia.

Il limite della stepchild adoption

La strada che la Corte di Cassazione traccia è sempre una, la stepchild adoption, ovvero l’adozione del figlio del partner ai sensi dell’art. 44 lett. D della legge adozioni. Tralasciamo quanto sia odioso di per sé dover adottare il proprio figlio. E anche in questi casi la tutela del minore non è immediata. Passano anni prima dell’ottenimento della sentenza. Sorge quindi un interrogativo: la stepchild adoption garantisce davvero una tutela piena e in tutti i casi? Sulla tutela piena, dopo tanti anni, è finalmente intervenuta di recente la Corte Costituzionale con la Sentenza n. 79/2022 che chiaramente indica che l’adozione in casi particolare di un minore ha gli stessi contorni di un’adozione piena, garantendo un legame giuridico pieno con l’adottante e con la sua famiglia d’origine.

Drammatici vuoti di tutela

Esistono però tuttora dei grossi e drammatici vuoti di tutela, che l’attuale formulazione dell’adozione in casi particolari non riesce a colmare. E che impongono quindi al più presto una legge a tutela delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali. Una legge come quella che di recente Famiglie Arcobaleno ha presentato in Senato insieme a Rete Lenford. L’adozione infatti, non è automatica come il riconoscimento alla nascita, ovvero come la tutela per i figli delle coppie eterosessuali. E si basa invece su due condizioni: la volontà di adozione del genitore intenzionale e il consenso all’adozione da parte del genitore biologico/legale. Dunque se il genitore intenzionale dovesse morire, oppure di lasciare la famiglia e decidere di non adottare la/il minore e occuparsi di lei/lui, nessuno potrebbe costringerlo a farlo, e dunque la/il minore non avrebbe tutela. Allo stesso modo per quanto riguarda il consenso da parte del genitore biologico/legale.

Cosa prevede la legge sulle adozioni

due papà

L’art. 46 della legge sulle adozioni, infatti, prescrive che per procedere ad adozione in casi particolari del minore sia indispensabile l’assenso del genitore.E qui si apre il vuoto di tutela più grande e problematico: perché spesso accade che qualora i genitori si separino e litighino, il genitore biologico/legale neghi l’assenso all’adozione e il Tribunale per i minorenni non conceda l’adozione, pur se sarebbe nell’evidente interesse del/della minore. È quello che è successo di recente a Torino, nella drammatica vicenda raccontata da La Stampa, in cui una madre ha richiesto l’adozione del figlio che non vede da oltre un anno al Tribunale per i minorenni che gliel’ha negata mancando il consenso della madre biologica/legale, negando altresì il diritto di visita nonostante una relazione favorevole dei servizi sociali. 

L’urgenza di una legge sul riconoscimento

La stepchild adoption, dunque, oltre a non essere la modalità più corretta per tutelare un bambino o una bambina che è nato all’interno di un progetto genitoriale di coppia di due uomini e due donne, rischia anche in alcuni casi di non fornire alcuna tutela. È urgente che il Parlamento approvi una legge che tuteli tutti/e le bambine e i bambini di questo Paese.

Avv. Michele Giarratano

(per qualunque dubbio scriveteci a info@gaylex.it)

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