Una coppia lesbica stuprata e uccisa in Sudafrica: la paura della comunità Lgbt locale

Una coppia di ragazze lesbiche è stata uccisa in Sudafrica e otto persone sono accusate del duplice omicidio. Le due ragazze, prima di essere uccise, sono anche state brutalmente stuprate. Joey van Niekerk e Anisha van Niekerk, di 32 e 30 anni, erano sposate da tre anni e di loro non si avevano più notizie dal 10 dicembre scorso quando erano uscite di casa per un funerale. Arrivate a Pretoria, di loro si è persa ogni traccia. Sei giorni dopo è stata ritrovata la loro auto carbonizzata e il 28 dicembre, nei pressi della loro casa di Moomooi, sono state rinvenute delle ossa che appartenevano alle due donne.

Joey van Niekerk e Anisha van Niekerk

“Un incubo”

Secondo quanto riporta l’African News Agency, l’accusa per gli otto fermati è di duplice omicidio, rapimento, stupro, rapina e porto abusivo di arma da fuoco, oltre che di intralcio alla giustizia.
Il fratello di Anisha, Wynand van Niekerk, ha scritto su Facebook che le ultime settimane sono state “un incubo”. Ad aprile dello scorso anno, un’altra donna lesbica, Nonkie Smous è stata stuprata, uccisa e data alle fiamme. Dopo la sua morte, la comunità lgbt del Sudafrica ha manifestato la preoccupazione di essere davanti ad una recrudescenza della violenza senza precedenti.

Aggressioni continue

A dicembre, un amico di Smous ha dichiarato: “Dalla morte di Nokie, le persone pensano di poterla fare sempre franca. Le donne che si identificano come lesbiche butch sono particolarmente prese di mira: vengono aggredite perché considerate ‘maschi’ e minacciate di azioni che ‘insegnino loro ad essere donne’ (sono, appunto, gli stupri correttivi, ndr)”.
All’inizio di questo mese, un’altra ragazza lesbica, Noxolo Xakeka di 23 anni, è morta a seguito di un’aggressione omofobica.

“Non abbiamo niente di sbagliato, non possiamo essere uccise”

Cindy Maotoana, presidente dell’associazione Lgbt Limpopo, ha dichiarato che la sua comunità è presa di mira, specialmente le lesbiche molte delle quali sono state vittime dei cosiddetti “stupri correttivi”.
“Le persone Lgbti – ha dichiarato – si nascondono perché hanno paura di essere stuprate e arse vive. Per questo chiediamo supporto dalla provincia. Non abbiamo niente di sbagliato. Non dobbiamo essere uccise”.

(Fonte:PinkNews)

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