Non è vero che la comunità lgbt è contro la regolarizzazione dei migranti

“No, non è vero che la comunità LGBT+ è contraria alla regolarizzazione delle persone migranti.
Non è vero per tante ragioni”.
Inizia così la lettera firmata da 24 associazioni LGBT+ di tutta Italia che sta da questa mattina continua a raccogliere adesioni.

La nota contro la regolarizzazione dei migranti

Tutto nasce con un comunicato stampa diffuso ieri dal Gay Center di Roma. “Una sanatoria generalizzata rischia di equiparare le vittime con i carnefici, gli sfruttati con i caporali e di alimentare il traffico degli scafisti che stanno pubblicizzando l’Italia come terra dai facili permessi, causando così altre vittime nel Mediterraneo – si legge nella nota -. Questo è quanto la comunità italiana di migranti lesbiche, gay, bisex e trans, ci ha fatto rilevare in questi giorni”.

Regolari, ma a tempo determinato

“Per far fronte all’emergenza Covid vanno valutate azioni di carattere temporaneo – spiega il portavoce dell’associazione Fabrizio Marrazzo -, in modo che poi finita la crisi saranno ripristinate le regole, e semmai definendone di nuove a contrasto dei fenomeni di caporalato e sfruttamento dei migranti”.
Il riferimento è al provvedimento che dovrebbe essere incluso nel decreto di maggio del Governo e che prevederebbe la regolarizzazione, appunto, dei migranti per sopperire alla mancanza di manodopera soprattutto nelle campagne italiane.
Una decisione ancora al vaglio dell’esecutivo specialmente in termini di durata.

“Nessuno parli a nome di tutti”

“Le comunità LGBT+ sono realtà complesse, non riducibili ad un unico portavoce che le rappresenta tutte – rispondono le altre associazioni -. Nessuno quindi può parlare a nome di tutt* noi”.
“Siamo associazioni impegnate da decenni nella lotta alle discriminazioni e per un Paese più equo e giusto – spiegano -.
Siamo persone LGBT+, migranti e non, che lottano ogni giorno perché nessun* venga lasciat* indietro, perché nessun* sia invisibile, perché la collettività si faccia carico di tutt*”.

migranti comunità lgbt

Migranti alla testa del Perugia Pride 2018

Accanto alle persone migranti da anni

“Da anni le persone migranti, i loro diritti e le loro legittime istanze di cittadinanza, sono al centro del nostro impegno politico – si legge ancora nella lettera. Non riconosciamo nella formale appartenenza ad una comunità nazionale un elemento che possa giustificare disparità di trattamento”.
“Possiamo criticare le scelte di regolarizzazione delle persone migranti perché motivate da una contingenza produttiva – sottolineano – e non dalla convinzione che ogni persona meriti pari diritti e dignità in ogni circostanza, semmai. A prescindere dalla ragione che vi è alla base, però, riteniamo che ogni provvedimento che metta al centro le persone e le libera dall’invisibilità dello sfruttamento sia necessario e da approvare senza tentennamenti”.

Come chi si oppone ai salvataggi in mare

Non regge, secondo le associazioni firmatarie, la teoria secondo cui si favorirebbero gli scafisti. Una scusa “sbagliata e inaccettabile politicamente. È la stessa logica che sostiene i vergognosi ostacoli ai salvataggi in mare” sottolineano.
La lettera si chiude con delle richiese e delle rivendicazioni precise a partire dalla convinzione che “i diritti e la dignità delle persone vengano prima di tutto”.

Diritti e dignità degli esseri umani

“Noi chiediamo che questi diritti e questa dignità vengano tutelati perché attributi inalienabili degli esseri umani – concludono -. Noi abbiamo una voce e sappiamo usarla. Lo abbiamo dimostrato nella nostra storia e continueremo a farlo finché ne avremo le forze. Non abbiamo bisogno di qualcuno che parli al posto nostro”.
La lettera, da poco resa pubblica, è aperta ad eventuali altre sottoscrizioni. Attualmente ha raccolto le firme di: Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Associazione Famiglie Arcobaleno, Associazione Quore, Omphalos LGBTI, Associazione Radicale Certi Diritti, Mixed LGBTI, Arc Cagliari, Antinoo Arcigay Napoli, ALFI – Associazione Lesbica Femminista Italiana, Coordinamento Torino Pride, Ufficio Nuovi Diritti CGIL Nazionale, Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, Cassero LGBTI, Pride Vesuvio Rainbow, Esedomani Terni, Arcigay Reggio Emilia, Gruppo migranti Arcigay Reggio Emilia, Pochos Napoli ASD, Mos, Unica lgbt, Sardegna Pride, Gay Lex, Frame e il Mit.

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