News

Bologna: “Sei frocio?” e poi calci e pugni contro uno studente inglese in Erasmus

Il naso rotto e un trauma cranico. È questo il bilancio di un’aggressione avvenuta domenica sera a Bologna, in pieno centro, ai danni di un ragazzo inglese. Il motivo? La convinzione, da parte dei suoi aggressori, che fosse gay. “Ehi, sei frocio?” così gli hanno urlato dalla macchina prima discendere e inseguirlo per via Galliera. Lì uno dei tre ragazzi, tutti italiani, ha sbattuto al muro lo studente (a Bologna per l’Erasmus) ed ha cominciato a malmenarlo. Pugni in faccia, calci, dita negli occhi e, infine, il furto dello zaino e del telefono che gli era caduto a terra.
Ma la cosa che più di tutte ha scioccato il giovane è stata la totale indifferenza delle tante persone che hanno assistito alla scena.

Gli insulti

«Stavo mangiando una pizza seduto su una panchina prima di andare da un amico – racconta il ragazzo a Repubblica -. A un certo punto ho visto un’auto parcheggiata davanti a me e ho sentito qualcuno gridare: “Ehi, sei frocio?”. Ho alzato la testa in automatico ma non ho reagito, di solito questi insulti è meglio ignorarli, si fermano alle offese. Ho fatto finta di non sentire per via della musica che veniva dall’auto, ma loro hanno insistito, hanno cominciato a prendermi in giro, gridavano: “Allora sei frocio? Ma perché sei frocio? Vuoi cinquanta euro per salire in macchina?”».

Le botte

A quel punto si è alzato e si è diretto verso via Galliera, sperando di chiudere così la questione. Ma si sbagliava. Ad un tratto ha sentito un rumore di passi di corsa alle sue spalle. Era uno degli aggressori che lo inseguiva.
«Uno dei ragazzi mi ha spinto contro un muro – continua – e nello spazio di sei secondi mi ha riempito di pugni, calci in testa, ha provato a infilarmi i pollici negli occhi. Quando mi sono rialzato mi ha trattenuto per lo zaino, così me lo sono sfilato per scappare. Poi ha guardato cosa c’era nel mio zaino e ha raccolto il mio telefono».

L’indifferenza

Solo una ragazza, ad un certo punto, ha chiamato il 112 chiedendo aiuto, mentre le altre persone a cui il giovane aveva chiesto aiuto non sono intervenute. Ma, stando a quanto riferisce il giovane, dall’altra parte hanno risposto che se l’aggressione era già finita non poteva intervenire nessuno.
Il ragazzo non ha potuto fare altro che andare dal suo amico e, insieme, al pronto soccorso del Sant’Orsola per le cure necessarie. «Il giorno dopo ho denunciato tutto alla polizia».

Condividi
Pubblicato da

Articoli recenti

Padova: il Tribunale dice sì a 35 certificati con due mamme

Il Tribunale di Padova ha rigettato tutte le impugnazioni degli atti di nascita con due…

5 Marzo 2024

“Bruciamo tutto”: perché, da maschio, dico che il patriarcato è il problema

Vogliamo parlare di patriarcato? Parliamone.  A inizio anno, a gennaio inoltrato, sono stato invitato a…

23 Novembre 2023

La storia di Andrea, in riva al mare di Sicilia, per raccontare la realtà queer

Una storia che parla di libertà e scoperta di sé. È questa la "poetica" –…

26 Ottobre 2023

LottoxMile, la raccolta fondi per aiutare Milena Cannavacciuolo

«Siamo le amiche e la compagna di Milena. Questo è un appello d’amore per Milena.…

24 Ottobre 2023

Gianni Vattimo, addio al filosofo del “pensiero debole”

È morto ieri in tarda serata, a 87 anni, il filosofo Gianni Vattimo. Una delle…

20 Settembre 2023

Arim 2023, a parco Sempione a Milano la lotta all’HIV a suon di musica

Si terrà il 19 settembre 2023, a Milano, all'Arena Civica di Parco Sempione. Stiamo parlando…

18 Settembre 2023