Australia: le forze armate aprono ai cadetti “gender neutral”

Anche per le forze armate i tempi cambiano: è stato appena reclutato nell’areonautica militare australiana il primo cadetto di genere non binario. Una apertura che segue quella del governo australiano, che fin dal 2013 ha introdotto la possibilità, per gli impiegati pubblici che non si riconoscono come maschi o femmine, di identificarsi con attraverso un “genere X”, che raccoglie la varietà di termini con cui definiscono sé stessi.

È la società che stabilisce il genere, non l’esercito

A protester shows his colours during a gay rights march through Sydney to the ruling Labor Party's conference to stage a mass "illegal wedding" stunt on August 1, 2009. The national Labor conference voted to develop a system for the registration and recognition of same-sex relationships, after gay rights advocates failed to gather enough numbers for a resolution to legalise gay marriage. Australian Prime Minister Kevin Rudd won the 2007 election on a platform that supported the former conservative government's legal definition of marriage as a union between a man and a woman.  AFP PHOTO/Torsten BLACKWOOD (Photo credit should read TORSTEN BLACKWOOD/AFP/Getty Images)

(Photo credit by Getty Images)

Una scelta motivata da linee guida governative che non lasciano spazio a fraintendimenti: “Il genere fa parte della personalità sociale e personale di un individuo, e si riferisce al modo in cui le persone si sentono, si presentano e sono riconosciute all’interno della comunità”. Attualmente sono molte, spiega un rappresentante delle forze armate australiane, le persone che all’interno dei corpi si definiscono di genere X, ma l’istituzione non ne commenta le scelte individuali, ma solo l’efficacia nell’esercitare le proprie funzioni. Il Generale in pensione Jim Molan sintetizza dichiarando ai giornali che nessuno deve esprimere giudizi sul genere di una persona se essa è in grado di prestare servizio nei corpi militari australiani. “É la società, non l’esercito, a stabilire se ci sono più di due generi, ed è dovere del soldato agire secondo quello che la società stabilisce. Se una persona, di qualsiasi genere, può svolgere un lavoro, deve essere benvenuta. E dobbiamo fidarci dell’impegno della Difesa nell’amministrare il tema in modo logico e prendersi cura di un collega”.

Un passo avanti verso la piena inclusione

I giornali australiani riportano che il primo cadetto gender neutral è stato recentemente assegnato a un reparto misto, in cui commilitoni e usano nei suoi confronti il termine “cadetto” o il suo cognome, per non utilizzare pronomi di genere. Il primo cadetto non binario si inserisce in un sistema più ampio di tutela della comunità Lgbtqi che ha coinvolto le forze armate australiane. Da maggio dello scorso anno la possibilità della transizione di genere è inserita nelle linee guida per i cadetti dell’Aeronautica Australiana ed è parte, spiega la responsabile per l’inclusione e la diversità delle Accademie militari dell’aeronautica Laurinda Soemijad, “di una serie di misure volte a costruire conoscenza, comprensione e rispetto”. L’istituzione militare, specifica ancora la Soemijad vuole “creare opportunità per collaborare con organizzazioni che supportano la causa LGBT. Un ulteriore importante passo avanti verso la piena inclusione delle persone non binarie in uno dei pochi stati che già prevede una terza opzione tra i generi sui passaporti dei suoi cittadini.

N.B.: non essendo possibile rendere in italiano il genere neutro, in questo articolo si è scelto di utilizzare il maschile con accezione di neutro.

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