Questa notte alcuni militanti di estrema destra hanno effettuato un blitz presso il Gay Center di Roma con il volto di Miguel Bosè. La scelta è da ricondursi alla notizia della separazione del cantante dallo scultore spagnolo Nacho Palau. A far a scalpore è stata la scelta di separare i 4 figli nati grazie alla gestazione per altri: due resterebbero in Spagna mentre gli altri due andrebbero in Messico con Bosè. “Un bambino non è un capriccio per uomini viziati!” hanno scritto i militanti su alcuni manifesti appesi all’entrata di via Zabaglia.
Omofobia istituzionale, sempre più pericolosa
Non è la prima volta, lamenta il Gay Center, che denuncia un “crescente clima di odio verso le persone gay, alimentato, da esponenti della Lega”. Per questo si rivolge al premier Conte ed al sottosegretario con delega alle pari opportunità Vincenzo Spadafora perché “ribadiscano che il governo è contro chi fa azioni di odio verso le persone lesbiche e gay, anche approvando al più presto una legge contro l’omofobia”. E aggiunge: “L’omofobia istituzionale che sta attuando la Lega è molto pericolosa perchè rafforza l’omofobia nel nostro paese che già nel 2018 registrava il 15% della popolazione contraria alle persone lesbiche, gay e trans. Se il Governo non farà un argine potranno solo aumentare le vittime di omofobia”.
L’ultimo di una serie di attacchi
Quello di oggi è solo l’ultimo di una serie di attacchi mossi contro la gestazione per altri. Nelle scorse settimane, l’associazione ProVita aveva affisso manifesti analoghi contro questa pratica mostrando come protagonisti due coppie dello stesso sesso. Dettaglio curioso, se si considera che – negli stati dove è legale – ad accedere alla Gpa sono principalmente coppie eterosessuali.
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