La comunità Lgbt+ statunitense chiede la testa di Donald Trump, dopo l’attacco al Campidoglio da parte dei suoi sostenitori, invocando la sua destituzione nonché la procedura dell’impeachment. Il dibattito pubblico sull’assalto a Capitol Hill è particolarmente rovente. Biden stesso ha definito i “manifestanti” come terroristi domestici. Sull’onda dell’indignazione, molti rappresentanti Lgbt+ hanno chiesto dunque che la presidenza del leader repubblicano abbia fine, nonostante manchino pochi giorni alla naturale scadenza del mandato.
Nel Rhode Island, il rappresentante David Cicilline è stato tra i primi a chiedere l’impeachment. «Il vicepresidente Pence può aiutare a reprimere questo tentativo di colpo di stato, se vuole», ha scritto sul suo profilo Twitter. «Sto facendo circolare una lettera che lo esorta a invocare il 25° emendamento per rimuovere Trump dall’incarico. Se non lo fa, il Congresso dovrebbe andare avanti e mettere sotto accusa il presidente». Parole durissime, che però hanno riscontrato il favore di molte altre personalità del mondo della politica statunitense.
Anche il democratico Mondaire Jones, appena diventato uno dei primi uomini neri apertamente omosessuali eletti al Congresso, si è detto favorevole alla destituzione del miliardario americano. Ha infatti dichiarato: «Dobbiamo assicurarci che questa sia l’ultima opportunità per Donald Trump di fare del male. Ecco perché sono orgoglioso di unirmi ai miei colleghi nel chiedere l’impeachment. Centinaia, se non migliaia, di “Donald Trumps” cercano di salire a una carica più alta nel Partito Repubblicano, e noi dobbiamo inviare loro un messaggio che nessuno è al di sopra della legge».
Scendono in campo anche le associazioni Lgbt+. The Human Rights Campaign, attraverso il suo presidente Alphonso David, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Il presidente Trump è responsabile dell’insurrezione di mercoledì al Campidoglio degli Stati Uniti e del tentato colpo di stato del nostro governo in cui sono morte quattro persone» e ne richiede l’immediata rimozione. The National LGBTQ Task Force e Lambda Legal invocano il 25° emendamento. Così come il National Center for Lesbian Rights. Imani Rupert-Gordon, la leader dell’associazione, dichiara: «Data la gravità del ruolo del presidente nell’incitare il violento attacco di ieri al Campidoglio […], sollecitiamo un’azione immediata sia per rimuovere il presidente Trump ai sensi del 25° emendamento sia per avviare un procedimento di impeachment affinché non possa mai più ricoprire cariche pubbliche elette».
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