#zansiamosicuri: la campagna che risponde a Giorgia Meloni sul ddl contro l’omo-transfobia

Una risposta di comunità a Giorgia Meloni, che durante il dibattito alla Camera sulla legge Zan chiedeva se questo provvedimento fosse realmente necessario per “gli omosessuali italiani” e se non fosse stato meglio preservare le loro stesse aziende. Ne è nato un video corale, in cui attivisti/e, personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport, dell’associazionismo, della letteratura e dei blog hanno risposto alla leader di Fratelli d’Italia.

La campagna #zansiamosicuri

Il filmato creato e diffuso dalla piattaforma Quid – Queer Identities – curata da Daniele Biaggi e Paolo Armelli, che compare nel video – fa parte della campagna di supporto al ddl che contrasterà omo-bi-lesbo-trasfobia, misoginia e abilismo. E tutte le voci che hanno partecipato, ricordano alla deputata che sì, la legge serve. È possibile partecipare alla campagna creando un video con l’hashtag #zansiamosicuri, da condividere sui social network.

I messaggi di Tiziano Ferro e Vladimir Luxuria

Vladimir Luxuria, in un momento della campagna

Comincia a parlare Tiziano Ferro che indossa una maglietta con l’immagine di Bergoglio. Il cantante ricorda gli episodi di bullismo che ha subito da ragazzino, quando era oggetto di calci, spinte e discriminazioni. Per far sì, ricorda, che non siano la quotidianità per molti e molte adolescenti, oggi. Tra i molti volti noti, c’è anche Vladimir Luxuria. «Spesso si invoca la parola sicurezza» ricorda l’ex deputata «e vorremmo essere sicuri anche noi di andare mostrando quello che siamo e il nostro affetto senza che nessuno usi violenza con le mani e con le parole».

Dal mondo dello sport e dello spettacolo per #zansiamosicuri

Ancora, ritroviamo il conduttore radiofonico Diego PassoniPietro Turano che abbiamo visto recitare in Skam Italia. Essi spiegano l’importanza della legge e le sue conseguenze sulla sicurezza della persona. L’attore Paolo Camilli ricorda ancora a Giorgia Meloni che in quanto donna dovrebbe sapere cosa significa essere discriminate in quanto tali. Carolina Morace, allenatrice di calcio, ricorda: «Voglio vivere in un paese moderno e democratico, dove i diritti di tutti sono tutelati e non vengono definiti “roba” come da lei».

(l’articolo continua dopo il video)

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Domani 3 novembre tornerà all’esame della Camera la proposta di #leggeZan contro omobitransfobia, misoginia e abilismo. La speranza concreta è quella di approvarla in tempi rapidi ma c’è ancora chi, come l’onorevole Giorgia Meloni, si chiede se la comunità LGBTQ+ di questo Paese sia sicura di volere questa legge nonostante il periodo così difficile. La nostra risposta è contenuta in questo video e invitiamo anche voi a farvi sentire: postate un breve video/Instagram Story di 15 secondi in cui rispondete “Sì, Giorgia Meloni, siamo sicuri” taggando @quid.media e @alessandro.zan con l’hashtag #ZanSiamoSicuri. Grazie a @tizianoferro, @eropietro, @avvocathy, @vladimir_luxuria, @jonathanbazzi, @francogrillini, @diegopassoni, @francesca_vecchioni, @carolinamorace_official, @lucafaber1970, @isentinellidimilano, @leperledegliomofobi, @paolocamilli, @simonealliva, @luisagarribbarizzitelli e Dario Accolla (@elfobruno).

Un post condiviso da QUiD – Queer Identities (@quid.media) in data:

Le voci delle donne

Cathy La Torre non ha dubbi sull’importanza della legge Zan. «Quando mi sveglio al mattino e spiego ad un mio assistito che forse non avrà giustizia in tribunale» spiega l’avvocata, «sono sicura che serve una legge contro l’omo-bi-lesbo-transfobia». E ancora, Luisa Rizzitelli – tra le voci più importanti del femminismo italiano – fa presente che non ci si può occupare del proprio lavoro se non ci si occupa anche dei diritti fondamentali della persona.

Le voci dell’attivismo arcobaleno

Erika e Martina

La voce degli attiviste e delle attiviste è unanime: «La legge contro l’omofobia è stata approvata in molti altri paesi e deve essere approvata anche in Italia» ricorda Franco Grillini, che rilancia: «Piuttosto Giorgia Meloni la smetta con il suo inutile ostruzionismo». Luca Paladini, de I Sentinelli, ironizza: «Siamo sicuri, c’è gente così strana che trova importante poter passeggiare mano nella mano con la propria compagna e il proprio compagno e non rischiare di non essere picchiata. Pensa come siamo bizzarri». Francesca Vecchioni, ancora, ricorda quanto sia fondamentale essere davvero se stessi per la propria dignità personale.

Alliva e Bazzi: “Aspettiamo da troppo tempo”

Sul fattore tempo, ancora, insistono i nomi del mondo della letteratura e della rete. Simone Alliva – autore di Caccia all’omo – insiste sulla necessità della legge e sul fatto che la si attende da più di vent’anni. Così pure Jonathan Bazzi, autore di Febbre. Che fa notare a Meloni che la situazione attuale non deve sospendere il godimento dei diritti civili, ma che le battaglia si possono affiancare.

Anche il mondo dei social, per #zansiamosicuri

Presenti Erika e Martina, della pagina Le perle degli omofobi. Che fanno presente che la legge – che si aspetta da troppo tempo – tutelerebbe tutta la comunità arcobaleno. Il blogger e saggista Dario Accolla, infine, chiude il video ricordando che la parola “frocio” è l’insulto privilegiato nelle scuole. La legge Zan, lo ricordiamo, interverrebbe proprio nelle nostre aule, dove si sente un urgente bisogno della lotta contro le  discriminazioni.

Leave a Comment

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.