Insultata e aggredita per anni perché donna trans. Questa volta, protagonista dell’ennesimo episodio di transfobia è una ragazza di 17 anni della provincia di Avellino che, però, ha trovato il coraggio di denunciare una dei suoi persecutori.
Secondo quanto riporta il Mattino, la ragazza si è trasferita in un’altra città per sottrarsi alle continue vessazioni dei suoi compaesani. Ma il copione si ripete ogni volta che torna ad Altavilla Irpina per trovare la sua famiglia.
“Sei gay, suicidati”, “non sarai mai una donna: chiuditi in casa” sono solo degli insulti rivolti per strada alla diciassettenne in particolar modo da una donna di 45 anni, particolarmente accanita nel perseguitare la ragazza.
La donna, secondo quanto riferisce al quotidiano napoletano il legale della giovane, Rolando Iorio, avrebbe anche sputato addosso alla ragazza, senza che nessuno intervenisse. Non contenta, avrebbe anche pubblicato il nome e cognome della diciassettenne sui social seguiti da insulti che hanno provocato reazioni simili da parte di diversi utenti. Una transfobia ossessiva agita su tutti i fronti possibili.
Per due anni la ragazza ha vissuto questo inferno fino a trasferirsi in un’altra città. Ora, con il sostegno della famiglia, la giovane ha deciso di dire basta presentando ben cinque esposti. La donna ha, a sua volta, sporto una controquerela.
E ancora una volta, a pochi giorni dal delitto di Caivano, alle violenze fisiche e verbali subite dalla giovane avellinese, si aggiunge l’incapacità dei mezzi di informazione di riconoscere la sua identità di genere continuando a rivolgersi a lei al maschile.
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