Questa lettera da un punto di vista comunicativo è “geniale”:
– da un lato cerca di delegittimare istituzionalmente lei facendola diventare “una povera donna indifesa che ha bisogno di protezione”;
– dall’altro, palesando la separazione, indirettamente mette in difficoltà la neo sindaca rispetto ad un’eventuale nomina ad assessore se non addirittura vicesindaco di quello che – dicono alcuni giornali – sia il nuovo compagno per il quale ha lasciato il marito, il 5stelle Daniele Frongia.
A Virginia Raggi dunque un grosso in bocca al lupo per il difficile compito non solo di governare Roma, ma anche quello di essere un punto di riferimento importante per l’affermazione delle donne, in politica e nella società: spero che davvero sappia dare una risposta decisa al marito e alla stampa, e allo stesso tempo che sappia dimostrare che non si farà influenzare dal nuovo compagno, dal partito e dalle logiche maschiliste che tenteranno di condizionarla. Perché è importante che sia le donne che gli uomini facciano la loro parte.
Trovo personalmente vomitevole che la delegittimazione di una donna debba passare da “questioni di cuore” e mi rattrista che a farlo siano appunto sia gli uomini (con una lettera come quella di Severini, o premendo sull’attuale compagna per avere un posto in campidoglio – se accadrà), sia le donne stesse (rendendosi vulnerabili sul punto come ha fatto la sindaca Raggi, nascondendo la separazione e una nuova storia per avere più consenso).
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