La carriera Alias, ovvero il doppio libretto per le persone trans iscritte all’università, arriverà anche alla Sapienza di Roma. L’ateneo romano, infatti, ha approvato ieri – dopo una votazione in Senato accademico – la misura che tutela l’identità di genere e il benessere di studenti e studentesse in transizione. Il provvedimento nasce dall’azione del sindacato studentesco Link Sapienza e dal collettivo Prisma. «Abbiamo ricevuto decine e decine di segnalazioni» hanno dichiarato i rappresentanti di Link, aggiungendo: «Molti studenti avevano difficoltà in sede d’iscrizione o d’esame, quando venivano registrati e chiamati con un nome con cui non si identificavano».
Un momento del presidio alla Sapienza
Soddisfatto anche il collettivo Prisma: «La vittoria fondamentale è che abbiamo ottenuto un regolamento all’avanguardia, che dia la possibilità a chiunque, anche senza l’obbligatorietà di intraprendere il percorso di transizione, di poter usufruire del servizio», leggiamo in una nota su Facebook. Ma la battaglia non si è conclusa: «È stata però introdotta la necessità di una certificazione da parte dello studente o della studentessa, rilasciata da un generico ente competente. Su questo rilanciamo la nostra battaglia: vogliamo che sia la Sapienza a gestire tutto l’iter, implementando servizi già esistenti, che sarebbero gli unici a garantire veramente la privacy e la tutela della dignità delle persone trans*. Non servono diagnosi, non siamo malat*, si tratta solo di diritti e opportunità». In Italia, ricordiamo infine, sono trentadue le istituzioni universitarie che hanno adottato questa misura.
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