Politica&diritti

ProVita recluta sindaci contro le unioni civili: bellissima risposta da Braone

L’associazione ProVita Onlus, che già durante le audizioni alla Commissione Giustizia della Camera avava avanzato l’ipotesi di inserire l’obiezione di coscienza nella legge sulle unioni civili, sta scrivendo a tutti i sindaci d’Italia per chiedere l’adesione alla loro campagna. Lo scopo è quello di portare in Parlamento la proposta di modifica del testo per permettere ai sindaci e agli ufficiali di stato civile che per “profondi convincimenti morali e religiosi” di rifiutarsi “in coscienza di celebrare quello che è sostanzialmente un matrimonio omosessuale“.

L’associazione sostiene di avere già l’adesione di “moltissimi sindaci”. Ma ieri l’email è arrivata al sindaco di Braone, Gabriele Prandini (nella foto sopra il titolo, ndr), che ha deciso di rispondere pubblicamente con un post pubblicato prima sul proprio profilo Facebook e poi sul suo sito, intitolato “#VoglioSposarli”.

“Sto pensando a quando toccherà a me celebrare un unione civile – scrive il primo cittadino del bresciano -. Mi sto immaginando la profonda tristezza che avrò nel cuore a non poter parlare di un “matrimonio”, ma a dover, per obbligo di leggere, trattare le persone che avrò avanti a me come cittadini di serie B, facendomi complice di questa enorme ingiustizia sociale. Voi proponete l’obiezione di coscienza per chiedere che i Sindaci abbiano l’autorizzazione a non celebrare un unione civile? Bhe, io credo sia più corrispondente alla nostra Costituzione chiedere l’obiezione di coscienza per fare in modo che i Sindaci non siano obbligati a trattare due persone come cittadini di Serie B, permettendogli quindi di celebrare un vero e proprio matrimonio“.

“Dite che ho il diritto di chiedere allo Stato di autorizzarmi a parlare di “matrimonio” –  continua Prandini – e non di “unione civile tra due persone dello stesso sesso” quando dovrò celebrarne una? Vi diffido comunque sin da ora ad agire a nome mio o per conto “dei Sindaci italiani” in questa e in ogni altra vostra azione. I Sindaci non sono dalla vostra parte, eventualmente solo una piccola minoranza”.

“Con rammarico – conclude il sindaco – nel sapere che esistono associazioni che si battono per le ingiustizie sociali, ma con amore verso la carica che ricopro, vi saluto”.

Qui e qui potete leggere il testo dell’email inviata da ProVita ai sindaci.

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