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Ecco i programmi dei partiti per le Europee 2019: qual è il più friendly?

Domenica 26 maggio si vota, dunque. Per o contro chi? In Italia durante la campagna elettorale l’Europa non è stata particolare oggetto di dibattito. Lo sono state sicuramente le persone, i cittadini divisi tra italiani e stranieri, ma anche tra persone Lgbt e non. Ma quali sono i programmi elettorali delle forze in campo? Come si posizionano sulla questione diritti? Scopriamolo insieme.

Partito Democratico

Il PD aderisce al gruppo del Partito Socialista Europeo (PES). Con lui l’SPD tedesco, il Partito Socialista Francese, quello spagnolo e quasi tutte le forze progressiste provenienti dai vari Paesi UE. Un gruppo progressista dal punto di vista sociale, di inclusione e ambientale. All’interno del programma, che si snoda su quattro punti fondamentali, la proposta del PD in tema di diritti è chiara.

“Lavoreremo per l’adozione di una direttiva orizzontale contro ogni discriminazione per avere un’Europa più accessibile e che offra opportunità e ricchezza – si legge -. Tutti i Paesi membri devono estendere i diritti e le tutele per tutte le cittadine e i cittadini senza alcuna forma di discriminazione. È inammissibile che la direttiva orizzontale sia bloccata da dieci anni in Consiglio. Saremo sempre al fianco delle associazioni, dei movimenti e dei singoli attivisti impegnati nella difesa, promozione ed estensione dei diritti per la piena uguaglianza tra le persone ovunque in Europa”.

La proposta politica si snoda su quattro punti fondamentali: Una nuova Europa con al centro le persone. Per lo sviluppo e l’innovazione, per il lavoro e la coesione sociale, per l’ambiente. Una nuova Europa vicina ai territori. Per la tutela e valorizzazione dei prodotti, delle culture e delle diversità. Una nuova Europa protagonista nel mondo. Per la pace, la sicurezza e la risposta comune ai problemi mondiali. Una nuova Europa più democratica. Per rispondere ai bisogni dei cittadini, degli Stati e delle imprese. Il programma propone anche “una gestione comune delle frontiere europee e alla definizione di vie legali della migrazione che consentano la gestione dei flussi e la realizzazione di politiche di integrazione a partire del rafforzamento del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione”.

La Sinistra

“La Sinistra” presentata lo scorso 8 aprile a Roma raccoglie al suo interno Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista. Nel suo programma propone “Un’Europa femminista. Per l’autodeterminazione e la libertà delle persone”.Chiede “l’affermazione dei diritti delle persone LGBTQI: l’introduzione del matrimonio egualitario, il diritto all’adozione anche a single, per riconoscere il desiderio di maternità e paternità di tutte e tutti” ma anche “la reale autodeterminazione sulle proprie vite e i propri corpi: il pieno diritto alla salute sessuale e riproduttiva, all’interruzione volontaria di gravidanza, l’accesso alla fecondazione assistita, anche eterologa, la promozione della contraccezione”. Proseguendo con altri punti che si differenziano per una approccio femminista e di autodeterminazione.

Movimento 5 Stelle

Partiamo dal Movimento 5 Stelle in passato nel gruppo Europa della Libertà e Democrazia Diretta (EFDD) insieme tra gli altri ai tedeschi di Alternative für Deutschland, gli inglesi di UKIP e i Democratici Svedesi, durante queste elezioni non confermerà la sua presenza nel gruppo e ha anche respinto la possibilità di aderire al nuovo potenziale gruppo sovranista guidato fra gli altri da Salvini. Lo scopo adesso è quello di creare in Europa un nuovo gruppo indipendente in squadra con i sovranisti croati di Zivi Zid, i nazionalisti polacchi di Kukiz’15, il partito dell’Allevamento e dell’Agricoltura (Akkel) greco e il partito finlandese Liike Nyt. nel programma “ContinuareXCambiare” non esiste una sola riga dedicata ai diritti delle persone Lgbt. In compenso troviamo un punto dedicato al “diritto all’identità digitale” e un altro al “pieno riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità”. Senza andare troppo nello specifico.

Lega

Non rivela sorprese il partito della Lega che siete accanto all’ENF cioé gli euroscettici di Europa delle Nazioni e delle Libertà (ENF) insieme al Front National di Marine Le Pen. Un programma politico scarno, costituito da sei punti molto sintetici che ripercorre slogan salviniani come “Sovranità” (sovranità monetaria, territoriale, legislativa) e “Identità”.

Forza Italia

Il partito di Silvio Berlusconi fa parte della compagine del Partito Popolare Europeo (PPE), gruppo che riunisce tutte le forze liberali europee insieme ai partiti italiani di Alternativa Popolare, l’Unione di Centro e Südtiroler Volkspartei. Dagli altri paesi europei troviamo invece il CDU-CSU tedesco di Angela Merkel, i Repubblicani francesi, il Partito Popolare spagnolo e le altre forze liberali-conservatrici europee.
Nel suo programma diviso in 12 punti la parola “diritti” compare soltanto nel capitolo “Stop all’immigrazione irregolare”, come si legge: “serve una strategia europea per bloccare l’immigrazione irregolare e rimpatriare chi non ha diritto di rimanere”

Fratelli d’Italia

Quello di Fratelli d’Italia è sicuramente il programma politico più colorato. Il tricolore è infatti ciò che caratterizza i punti programmatici del partito di Giorgia Meloni che ha aderito all’Alleanza dei Conservatori e Riformisti Europei (ACRE), partito nato dal gruppo del Parlamento Europeo Conservatori e Riformisti Europei, che preme su valori liberali e conservatorismo nazionale. Un prima gli italiani che oltre a chiedere “l’introduzione del reddito di maternità europeo” (i papà non esistono). Propone anche una difesa della famiglia naturale: “Sostenere la famiglia e la natalità vuol dire anche difendere la famiglia naturale, tutelare la vita fin dal concepimento, contrastare l’inaccettabile pratica dell’utero in affitto, che la burocrazia europea vorrebbe imporre a tutti gli Stati, contrasto all’ideologia gender. Per una Gioventù nazionale protagonista delle sorti dell’Italia”. Famiglia naturale, utero in affitto, gender nel fantasy di Giorgia Meloni non manca nulla.

+Europa

Nato nel 2017, il partito di Emma Bonino non ha una rappresentanza nell’attuale Parlamento Europeo tuttavia si può considerare vicino alle posizioni dell’Alde (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa). Di forte ispirazione europeista e liberale, il programma dedica ai diritti l’ottavo e ultimo punto: “L’Europa che ama i diritti” : dove propone “sanzioni” a chi viola i diritti umani, ma anche una “piena integrazione delle donne nella vita economica e sociale”.

Altre liste

Tra le altre lise Europa Verde e Volt Europa. La prima è formata dalla Federazione dei Verdi e da Possibile. Tra i candidati di punta Pippo Civati, ha tuttavia deciso di sospendere la propria campagna elettorale dopo aver appreso che all’interno della lista sono presenti anche candidati afferenti al Fronte verde, un movimento ambientalista di destra. Il programma di Europa Verde gira intorno ai cardini dell’ambiente, dei diritti e del welfare. Si propone di “Sostenere la parità di genere, combattere la violenza sulle donne” ma anche “il riconoscimento dei diritti civili delle persone LGBTQ in tutta la UE”.

Interessante l’esperienza di Volt Europa, un movimento paneuropeo che si presenterà alle elezioni del 2019 in diversi paesi dell’Unione con il medesimo simbolo e programma dove propone 5 sfide +1. Tra queste la “Fine delle discriminazioni verso le donne, verso LGBTQI+, basata su ragioni etniche, basata su religione o credi”. Sulle questioni Lgbt il programma tuttavia risulta “disponibile a breve”.

 

(Foto di copertina: account Flickr del Parlamento europeo)

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