Onda Pride

Torna il pride a Padova: «Evento divisivo? No, festa di tutti!»

Sedici anni dopo l’appuntamento nazionale del 2002, sabato 30 giugno il pride tornerà a PadovaL’evento è stato annunciato sabato scorso, in Comune, alla presenza di Mattia Galdiolo (portavoce del Comitato Padova Pride 2018) Alessandro Zan (deputato dem), Marta Nalin (assessora alle Politiche di genere e pari opportunità) e Antonio Bressa (Assessore agli eventi).

L’appoggio delle istituzioni

Mattia Galdiolo, portavoce del Padova Pride

«Come amministrazione siamo orgogliosi di aver dato il patrocinio al Padova Pride 2018» dichiara proprio Bressa, che continua «auspichiamo che la manifestazione sia una festa aperta a tutti coloro che si riconoscono in una società in cui si rispettano le differenze e le libertà personali». Gli fa eco Nalin, che aggiunge: «Il Pride è un’occasione anche per fare il punto delle battaglie che si sono portate avanti in questi anni e dei risultati che si sono ottenuti». E ancora, è «indispensabile mantenere vigile l’attenzione su qualunque progresso sia stato fatto e qualunque conquista si sia ottenuta» mette in guardia l’assessora «perché i pregiudizi sono dietro l’angolo e il rischio che venga tutto rimesso in discussione è reale».

Galdiolo: «Istanze Lgbt non ancora pienamente riconosciute»

In nome della visibilità e dei diritti – dal matrimonio egualitario all’adozione alle coppie dello stesso sesso, passando per la lotta all’omo-transfobia e il diritto alla piena libertà affettiva e sessuale – e con lo slogan #maipiùsenza, dalla fine maggio per tutto il mese di giugno il Comitato Padova Pride offrirà alla città eventi culturali e spettacoli per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche care alla comunità arcobaleno. «Nonostante il Paese stia vivendo l’onda lunga dell’approvazione della Legge sulle unioni civili» ha ricordato Mattia Galdiolo, «queste istanze non sono ancora state pienamente riconosciute. Il Pride è inoltre la manifestazione delle identità che compongono la società nelle sue più varie sfumature, che chiedono di essere riconosciute e valorizzate».

Alessandro Zan (a destra) con Franco Grillini

Zan: «Chi critica il pride non accetta la libertà»

Ritorna sulla necessità di celebrare il pride l’onorevole Zan, che ricorda che tale manifestazione «è sempre stata pacifica, gioiosa, di rivendicazione di diritti e dunque mai contro qualcuno ma per qualcosa». Il riferimento sembra andare a quelle amministrazioni che hanno negato il patrocinio, adducendo come scusa il presunto carattere divisivo dell’evento. «Le persone che criticano il Pride probabilmente non accettano la voglia di libertà che invece nella comunità Lgbti è molto forte.  Tante sono ancora le battaglie da vincere e bisogna farlo con il sorriso sulle labbra, con la determinazione e la voglia di coinvolgere tutti gli altri cittadini. Una società che riconosce pienamente gli stessi diritti a tutti è una società più libera e più inclusiva. Il Pride è importante non solo per la comunità LGBTI ma per tutti».

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