Presunta omofobia in una scuola di Ragusa: cosa sappiamo del caso

Un presunto caso di omofobia, in una scuola di Ragusa. È quanto denunciato da un attivista, in un commento su Facebook, nella pagina ufficiale del sindaco Giuseppe Cassì. Secondo l’attivista Massimiliano Tumino, un’insegnante avrebbe pronunciato frasi molto pesanti nei confronti dell’omosessualità, durante una delle sue lezioni in una scuola media.

“Esorcizzare lesbiche e gay”

Come riporta Repubblica.it, nell’edizione di Palermo, tutto nasce dall’inaugurazione «da parte del sindaco di Ragusa, sul lungomare Andrea Doria, di due panchine Rainbow in sostegno della comunità Lgbt+ e contro tutte le discriminazioni». Quindi l’attivista ha ringraziato il primo cittadino, con il seguente commento: «Grazie per un piccolo gesto molto importante. Ancor più importante considerando quello che succede ancor oggi, la mancanza di pari diritti, la violenza verbale e fisica verso le persone gay e lesbiche». In una scuola ragusana una docente, secondo l’attivista, su richiesta di alunne e alunni a parlare di omofobia, «ha dichiarato che le persone lesbiche e gay andrebbero esorcizzate!»

La vicepreside: “È tutto uno schifo”

Secondo la ricostruzione che ne è seguita, riporta sempre Repubblica, Tumino ha dichiarato: «L’alunna che mi ha narrato queste discussioni era talmente arrabbiata che non voleva più tornare a scuola. Ma le abbiamo spiegato che non era il caso, che all’ignoranza e alla paura occorre reagire e insistere ancor di più con la conoscenza e la cultura». Il caso è stato dunque portato alla vicepreside della scuola, che a sua volta avrebbe «dato ragione alla docente e aggiunto che oramai è tutto uno schifo, che vanno bene le persone che nascono gay e lesbiche, ma che non vanno bene le persone che lo scelgono per moda».

La condanna del sindaco di Ragusa

Dichiarazioni che, se davvero proferite in un consesso scolastico, sarebbero molto gravi per il loro portato pregiudizievole e d’odio nei confronti delle persone Lgbt+. Lo stesso Cassì si è espresso contro queste parole. Dichiarando: «Una frase sconsiderata, comunque da verificare, che non qualifica una città che ha dimostrato di contrastare ogni forma di discriminazione sociale. Ragusa è e sarà impegnata a favore del riconoscimento dei diritti di tutti». Molto critiche anche le associazioni locali, che hanno espresso il loro disappunto.

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