Provvedimenti contro due poliziotti: scrisse “frocio” sull’armadio di un collega

Avevano scritto “frocio” sul suo armadietto, facendo circolare voci su una ( falsa) relazione con una prostituta transessuale. È successo questo ai danni di un poliziotto omosessuale, da parte di due suoi colleghi, secondo quanto riporta Repubblica.it. Per gli stessi, scoperti per queste affermazioni omo-transfobiche, è scattato un richiamo scritto e uno dei due è anche stato trasferito in altra sede, anche se dalla questura di Milano – dove si è svolto il fatto – assicurano che, per quanto riguarda il trasferimento, si tratta di una riorganizzazione dei servizi. L’agente offeso, invece, è stato ricollocato in un incarico operativo, da svolgersi in borghese.

«La risposta da parte dei vertici milanesi della polizia, pronta e decisa, è un segnale molto importante. Anche nelle forze armate e negli organi di polizia, grazie a provvedimenti come quello deciso dalla questura di Milano, sta finalmente passando il concetto per cui l’omofobia non può in alcun modo essere tollerata», dichiara Gabriele Guglielmo, vicepresidente di Polis Aperta, l’associazione di persone Lgbt nelle forze dell’ordine, che aveva trattato il caso in questione in un convegno, nell’ottobre scorso, alla Casa dei Diritti.

Segnali che, da una parte, fanno capire che anche in settori tradizionalmente conservatori come le forze dell’ordine, qualcosa sta cambiando nella sensibilità riguardo a gay, lesbiche e persone trans. Dall’altra, che è ancora forte lo stigma nei confronti delle diversità sessuali tra quelle categorie che dovrebbero difendere le fasce più deboli della popolazione

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