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Noemi: “Le mie affinità elettive con la comunità lgbt” – Intervista

“Noemi, Noemi!”, la folla scandisce il suo nome, alla pista centrale del Gay Village. I primi fan sono già lì dalle otto e mezza, per assicurarsi i posti in prima fila. Come ad ogni concerto – la cantante promuove il suo ultimo album, Cuore d’artista – l’aria è d’attesa e festosa insieme. Nell’attesa senti parlare di problemi al lavoro, del ragazzo che non ti chiama al telefono, del fatto che è una stagione un po’ strana, che ti ricorda giugno di due anni fa, quando l’estate non si decideva proprio ad arrivare. E intanto si fa sera, fin quando Vladimir Luxuria esordisce sul palco, per annunciarla. Il pubblico trasforma il brusio in un boato collettivo. Veronica Scopelliti, in arte Noemi, entra in scena. Ed è subito una magia di note che unisce in coro gli animi delle persone presenti.

Cuore d’artista

Come nasce il tuo rapporto con le persone Lgbt? Cosa ti lega alla comunità arcobaleno?

«Saranno affinità elettive. Dal palco si sprigiona energia, con la musica che canti, con i testi che scegli. Il pubblico arcobaleno è un pubblico che ho sempre amato, anche perché io sono abbastanza combattiva per quelle che sono le mie idee e mi sembra che anche loro, le persone Lgbt, lo siano.»

A tal proposito, sei un’artista anche molto impegnata nel sociale. Ricordiamo la tua partecipazione ad Amiche per l’Abruzzo e l’esserti schierata attivamente contro la pena di morte. Prendere le parti della gay community fa parte di questo tipo impegno o è qualcosa di più intimo, che viene dal cuore?

È sicuramente un sentimento ed è anche una forma di impegno sociale. Noi facciamo un lavoro molto bello e creativo, il mestiere dell’interprete. Noi comunichiamo con la musica. Ma dobbiamo anche ricordare che viviamo in un paese dove ci sono delle persone che possono avere esigenze di vita diverse, che per questo possono subire dei torti.

Noemi con Vladimir Luxuria

E infatti ricordiamo i laccetti rainbow che hai mostrato a Sanremo, a supporto delle unioni civili.

A Sanremo mi sono sentita in dovere di portare i laccetti arcobaleno, e anche per prima, perché non volevo che all’esterno della kermesse non esistesse nient’altro che non fosse il momento dello spettacolo.

Sempre sulle unioni civili, qual è il tuo pensiero in merito? Come hai vissuto, tu che sei esterna al movimento Lgbt il dibattito politico sulla questione?

Al di là di quelle che possono essere le proprie idee politiche, i partiti che scegli, credo che negare i diritti civili delle persone omosessuali è come negare ai neri di andare nel bagno dei bianchi. Una discriminazione di pari livello. Penso anche che questa legge sui diritti civili sia il primo passo verso il matrimonio.

La prossima battaglia sarà anche sulle adozioni. Come la pensi, in merito?

Penso che esistano tanti bambini che hanno voglia di essere amati. Più famiglie ci sono pronte ad accoglierli, meglio è. 

Sei in tour con il tuo nuovo album. Da cosa nasce Cuore d’artista? Quali sono i sentimenti che lo animano?

Nasce da un grande amore con quelli che sono i testi e con il mio grandissimo rapporto con i cantautori. Sono voluta tornare – dopo Made in London, dopo questa immersione nella musica inglese dove il suono ha la sua importanza – all’importanza della melodia, del testo e delle canzoni in cui girano anche piano e voce.

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