Ricordate la vicenda del seminario irlandese di Maynooth in cui era scoppiato uno scandalo per via dell’intensivo uso che i seminaristi facevano dell’app per appuntamenti Grindr tra le sue mura? La vicenda non si è ancora chiusa e il St. Patrick’s College è ancora sulle pagine dei giornali irlandesi.
Inoltre dovranno partecipare alla recita del rosario della sera, cosa che prima era facoltativa, ma tra le nuove restrizioni rientra anche l’obbligo di “un uso appropriato di internet e dei social media”. Dirigenti del seminario hanno dichiarato che i controlli più stretti sono dovuti ad una “atmosfera malsana nata da accuse anonime”. Le accuse in questione parlavano di attività sessuali degli aspiranti preti che usano Grindr per incontri con altri uomini.
La vicenda aveva indotto l’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin a cambiare destinazione per i suoi studenti decidendo di mandarli a Roma invece di lasciarli a Dublino. Martin aveva definito l’uso dell’app “inappropriato per i seminaristi, non solo perché sono istruiti al celibato, ma perché app come queste sono qualcosa che incoraggiano il sesso promiscuo“. Per il monsignore, Grindr va contro “una visione matura della sessualità che ci si aspetterebbe che un prete comprenda”.
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