Gestore di un lido riprende clienti lesbiche: “Avete comportamenti inopportuni”

Non si era ancora sdraiata sul suo lettino, Manuela Macario, quando, alla cassa, uno dei gestori del lido baia di Maui l’ha presa in disparte per dirle che un cliente si era lamentato di comportamenti “inopportuni” che lei e le sue amiche avrebbero tenuto all’interno dello stabilimento.
I fatti, secondo la ricostruzione fatta da Macario, presidente di Arcigay Ferrara, risalirebbero a prima di Ferragosto, cioè all’ultima volta che lei e un gruppo di amici si erano recati al lido per trascorrere una giornata prima delle vacanze.
Il punto è che quali siano questi fatti non è chiaro.

Manuela Macario

Manuela Macario

Nessuna spiegazione

“Mi hanno presa in disparte e mi hanno detto che un cliente si era lamentato di presunti comportamenti inopportuni – racconta Macario a Gaypost.it -. Ma quando ho chiesto a cosa si riferissero, non mi è stata data risposta. Anzi, mi è stato detto che non avevano fatto altre domande a questo cliente”.
Secondo Macario era ovvio il riferimento ad atteggiamenti ritenuti troppo intimi anche se non si capisce bene neanche tra chi sarebbero avvenuti. In spiaggia, quel giorno, c’erano lei, la sua fidanzata, altre tre amiche lesbiche, una coppia di amici eterosessuali ed un’altra amica etero.

Uno stabilimento friendly da sempre

“Vado in quella spiaggia da dieci anni ed avevo con i gestori un rapporto cordiale – continua Macario -: si scherza, si chiacchiera, normalmente. Quel giorno io ricordo solo che io e la mia ragazza ci tenevamo per mano e che una delle altre ragazze faceva un massaggio ad un’altra. Niente di più. Cose normalissime in una spiaggia”. Tra l’altro, Baia di Maui è uno degli stabilimenti più conosciuti proprio per essere molto frequentato da clientela omosessuale.

“Non c’è niente di inopportuno in un bacio”

“Nessuo è stato in grado di spiegarmi quali fossero questi comportamenti inopportuni – insiste Macario -. Parliamo di un bacio? Be’, sì: io bacio la mia ragazza, continuerò a farlo e non ci vedo niente di inopportuno. Non siamo mai andate oltre, ci mancherebbe: non abbiamo certo bisogno di andare in spiaggia per fare quello che ci pare”.

La pagina Facebook di Baia di Maui

La pagina Facebook di Baia di Maui

In undici anni non era mai successo niente di simile, dice la presidente del circolo ferrarese di Arcigay. “Non ho mai avuto la sensazione di essere in un posto poco accogliente: da qui nasce il mio stupore – insiste -. Per di più, se dopo tanti giorni dal presunto fatto, mi chiami in disparte e mi dici questa cosa, devo pensare che condividi le rimostranze di quel cliente, altrimenti avresti lasciato cadere la cosa. E soprattutto, quello che mi lascia ancora più perplessa è che non sono state fatte domande per capire di cosa si stesse parlando. Hanno dato per scontato che io o chi fosse con me avessimo fatto chissà cosa? E se le stesse lamentele fossero arrivate per una coppia etero invece che per un gruppo di lesbiche, si sarebbero comportati allo stesso modo?”

“Andrò altrove”

Rimane quell’inspiegato “inopportuno”. “È un concetto relativo e a niente è servita la mia richiesta di spiegazioni – continua Macario -. Quando ho chiesto se fosse un bacio mi è stato risposto “credo qualcosa di più”. Credi o te l’hanno detto?”
Oggi Manuela Macario e i suoi amici sono in un altro stabilimento a fare il bagno. “Ieri ci sono tornata, perché io non ho nulla di cui vergognarmi – racconta -. Ma il loro atteggiamento è stato sgarbato. Si sono anche girati dall’altra parte appena mi hanno vista. Fino a due giorni prima eravamo in ottimi rapporti e ora non mi parlano? Be’, se devono mancarmi di rispetto, a questo punto vado altrove”.

Macario ha una preoccupazione, però. Cosa sarebbe successo se invece di dirlo a me, che sono una persona strutturata e un’attivista, l’avessero detto ad una persona con meno consapevolezza – si chiede -? Se mi fosse successo 20 anni fa, mi sarei sentita in colpa e mi sarei vergognata. Oggi so che sono loro ad avere sbagliato e non io. Spero solo che la prossima volta ci pensino prima di dire cose del genere ai clienti”.

Il post sulla pagina Facebook dello stabilimento

Il post sulla pagina Facebook dello stabilimento

La reazione dei gestori

Abbiamo tentato di parlare con i gestori di Baia di Maui ma al momento in cui abbiamo chiamato una dipendente ci ha risposto che nessuno di loro si trovava lì in quel momento. Sulla loro pagina Facebook, al momento, l’immagine di copertina è stata sostituita con una scritta “omofobia” e la croce sopra e c’è un solo post a proposito della vicenda. Si tratta della condivisione di un messaggio inviato da un cliente dello stabilimento che parla di “educazione, quel filo sottile che separa il pubblico dal privato, il tuo dal condiviso, l’intimo dall’esibizionismo…”. Il post è stato condiviso con il seguente testo: “Non avremmo saputo esprimere in modo migliore quello che pensiamo sulle polemiche a nostro parere inutili di questi giorni. Grazie”.

Il proprietario: “Voglio starne fuori”

Rimane il “mistero” su come sia stato superato questo sottile filo rosso. Al sito Estense.com uno dei proprietari ha spiegato che “non ho approfondito perché volevo starne fuori”.

“Oggi mi ha scritto su Facebook un signore che non so chi sia – conclude Macario – secondo cui anche un bacio sulle labbra è osceno perché lui a sua moglie in pubblico dà solo un bacio sulle guance. Se questo è il livello dell’inopportuno…”.

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