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Letta ribadisce la linea: “Determinati sul ddl Zan”. E nomina Cirinnà ai diritti

“Tranquillizzo tutti: la mia determinazione e quella del Pd non flette, ma si rafforza”. Ha risposto così, il segretario del Pd Enrico Letta, ieri a Radio Immagina al conduttore che gli chiedeva aggiornamenti sul ddl Zan.
E nel tardo pomeriggio arriva un altro segnale, inequivocabile: la conferma di Monica Cirinnà al dipartimento Diritti del partito. La posizione della senatrice Cirinnà sulla legge è più che nota: approvarlo senza modifiche. Cirinnà, inoltre, è parte della Commissione Giustizia del Senato dove, in questi giorni si stanno svolgendo le audizioni proprio sulla legge contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo.
Su 17 nomine ad altrettanti dipartimenti, sono 8 le donne scelte o confermate dal segretario.

“La prima sfida: approvare il ddl Zan”

E proprio sul ddl Zan la risposta della senatrice non si è fatta attendere. “Ringrazio il segretario Enrico Letta per avermi confermata Responsabile Diritti del Partito democratico – ha scritto in una nota. Ne sono onorata e felice. Continuerò il mio lavoro per rendere sempre più solida la posizione del Pd sui diritti, tutti, in linea con la chiara posizione del Segretario”.

“La prima sfida è davanti ai nostri occhi – ha sottolineata: approvare il ddl Zan, così com’è, superando lo stallo in Senato. È fondamentale dare al più presto al paese una legge di civiltà”. Prossimo passo, la convocazione di un tavolo con le associazioni. “Per questo, assieme al suo Coordinatore Angelo Schillaci, convocherò già nelle prossime ore il tavolo di confronto permanente con le associazioni LGBT+, per riprendere il lavoro avviato e proseguire insieme verso questo risultato – ha concluso -. Al lavoro e alla lotta!”.

IV e la strategia per avvicinarsi al centro destra

Intanto, in un’analisi pubblicata oggi sul Manifesto, si ribadisce quello che Gaypost.it aveva anticipato: Italia Viva starebbe usando il ddl Zan per avvicinarsi al centro destra e segnare la distanza con il Pd. Da qui la posizione di Faraone che punta alla “mediazione” sul testo.

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