La notizia è di questa settimana: con un’ordinanza cautelare depositata lo scorso 7 dicembre, la prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, ha sospeso il provvedimento del comune di Padova che tentava di introdurre un trattamento differenziato per le unioni civili rispetto ai matrimoni.
Il TAR del Veneto ha dunque sospeso in via cautelare il provvedimento comunale sino alla decisione definitva, fissando all’udienza di discussione (e nel merito) per il prossimo 5 aprile 2017.
La Corte ha confermato quanto avevamo già anticipato su questo sito: il comma 20 della Legge n. 76 del 2016, infatti, è una sorta di “clausola di salvaguardia” e impone l’estensione alle unioni civili di tutte le norme dell’ordinamento giuridico relative al matrimonio, e dunque anche di quelle emesse dagli enti locali. Ogni disposizione che introduca una differenziazione dal matrimonio è discriminatoria e dunque illegittima per un’evidente violazione di legge.
Questa clausola di salvaguardia, come dicevamo qualche mese fa, vale per le questioni emerse in questo caso concreto (giorni e orari della cerimonia, sale, tariffe) ma anche per altre modalità di celebrazione quali l’uso di fascia tricolore, lo scambio di anelli etc.
In caso di rifiuti oppure ostruzionismo dunque fate valere le vostre ragioni citando proprio il comma 20 e, qualora l’amministrazione comunale dovesse insistere nel non accogliere le vostre istanze l’unica via resta che quella giudiziaria: non esitate a scriverci a info@gaylex.it
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