Secondo un’indagine di Galop, associazione che si batte contro la violenza sulle persone Lgbt+, i giovani hanno idee molto polarizzate in merito alle persone Lgbt+. E cresce l’omofobia.
LA RICERCA
L’Hate Crime Report 2019 di Galop, dimostra come nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni, circa il nove per cento degli intervistati sostiene che gli omosessuali possano essere curati. Nella stessa fascia di età , comunque, anche la più alta percentuale di persone in disaccordo con questa teoria.
Sono sempre i giovani quelli a pensare maggiormente che le persone Lgbtq+ possano essere pericolose per gli altri. I ricercatori affermano che l’aumento dell’omofobia tra i giovani tra i 18-24 anni è mitigato dal fatto che molti meno intervistati pensano che il loro modo di vedere debba promuovere degli interventi nelle vite delle persone Lgbtq+.
Una larga maggioranza degli intervistati ha risposto che le persone Lgbtq+ dovrebbero essere libere di vivere come desiderano. E’ di questo parere il 91% per gay e lesbiche, il 94% per le persone bisessuali ma solo l’87% per cento per le persone trans.
LE CAUSE
Secondo i ricercatori i risultati sono il frutto dell’influenza della retorica anti-lgbtq+ a livello mondiale combinata con l’ideologia neoliberale che promuove l’individualismo. «Potrebbe anche essere connesso all’influenza del numero crescente di community di odio online», hanno specificato i ricercatori.
Il report è stato pubblicato lo stesso giorno in cui il ministero dell’Interno britannico ha rilasciato le statistiche sui crimini d’odio per il 2019. Dalle statistiche mostrano un aumento del 37% dei crimini nei confronti delle persone trans e del 25% nei confronti di gay, lesbiche e bisex.
Aumentano le violenze e la loro gravitĂ
Nick Antjoule, capo dei servizi sui crimini d’odio di Galop, ha detto: «Abbiamo visto un netto incremento nella gravità e nel numero della violenza e degli abusi contro le persone Lgbtq+ negli scorsi anni. Questo sembra essere un sintomo delle emergenti attitudini anti-Lgbt+ e della divisione sociale nella nostra società . La nostra ricerca dimostra che il viaggio verso l’equità dei diritti è lungi dall’essere finito. Nonostante la maggior parte delle persone intervistate, in Gran Bretagna, supportino le persone Lgbtq+, una porzione significativa pensa ancora che siano pericolose, immorali o che possano essere curate. Ci ricorda che il progresso che abbiamo raggiunto non è definitivo».
Preoccupazione, infine, sulle idee dei giovanissimi. «Le persone piĂą giovani che abbiamo intervistato – spiega -tendono ad avere una visione piĂą negativa delle persone Lgbtq+ rispetto ad altri gruppi d’etĂ . Questa scoperta allarmante ci dice che siamo a una svolta generazionale e che la strada per chi supporta i diritti sarĂ dura».