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Le guide di Gay Lex: unioni civili e partner stranieri, cosa succede?

In queste settimane in cui ci avviciniamo alle prime celebrazioni di Unioni civili – e dopo la pubblicazione della nostra guida – ci sono arrivate tantissime domande e richieste su come si svolgeranno e su quali effetti avranno e quali diritti verranno garantiti.

Sono ad esempio tante le coppie formate da un cittadino o una cittadina italiani e un cittadino o una cittadina stranieri, spesso extra UE, che ci chiedono informazioni, soprattutto per sapere se contrarre l’unione civile garantirà – come avviene già per il matrimonio – l’accesso a permesso di soggiorno, carta di soggiorno e, successivamente, cittadinanza.

La risposta è SÌ.

Le Unioni civili prevedono infatti, come per il matrimonio, che il cittadino straniero possa chiedere un permesso di soggiorno o una carta di soggiorno permanente per motivi familiari.
Trascorsi due anni dall’unione civile, se il cittadino straniero è stato residente legalmente ininterrottamente in Italia, può chiedere anche la cittadinanza. In caso sia residente all’estero potrà farlo dopo 3 anni.
Anche in caso di separazione o di morte del partner italiano, il cittadino straniero unito civilmente avrebbe le stesse tutele del cittadino straniero coniugato.

Rispetto alla documentazione richiesta per unirsi civilmente bisognerà aspettare i decreti attuativi per averne conferma, ma è ipotizzabile che sia la stessa documentazione prevista per il matrimonio, anche se per le unioni civili non sono previste pubblicazioni. Dunque ecco i documenti utili: il certificato di nascita tradotto e legalizzato, un nulla-osta proveniente dal paese di origine del paese di provenienza e poi tradotto e legalizzato (in alcuni casi si tratta di un vero e proprio nulla-osta, in altri di un certificato di capacità matrimoniale, in altri un certificato di stato libero, in altri ancora un diverso certificato). Poi infine servirà ovviamente un documento di identità in corso di validità.

Se il cittadino straniero si trova all’estero e deve arrivare in Italia per contrarre l’unione civile dovrà richiedere un visto. Poiché la normativa italiana non prevede il rilascio di un visto per matrimonio, andrà richiesto un visto per turismo.
Normalmente in caso di matrimonio si tende anche ad allegare il certificato di avvenute pubblicazioni che, come già detto, non sono previste per le unioni civili: sarà interessante verificare se i decreti attuativi prevederanno qualcosa in tal senso.

Va comunque detto che già da qualche anno le coppie omosessuali composte da un cittadino italiano e un cittadino straniero ricevono tutela in questo ambito grazie all’interpretazione estensiva data dalla Giurisprudenza del nostro paese.
A partire da una sentenza del Tribunale di Reggio Emilia del febbraio 2012, infatti, il cittadino extra UE sposato all’estero con cittadino italiano dello stesso sesso può accedere alla richiesta di permesso di soggiorno per motivi familiari.

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