Politica&diritti

“Froci e pervertiti”: le #cronachepervertite di un quotidiano campano

È successo un fatto gravissimo a Cava de’ Tirreni, in Campania. Un branco, perché è difficile definirlo diversamente, ha stuprato, filmato e ricattato un ragazzo di 17 anni. Secondo quanto riportano le cronache locali, il giovane è stato legato e violentato a turno da quattro uomini sui cinquant’anni la violenza ripresa con un cellulare e il video usato poi per ricattare la vittima. La violenza si sarebbe ripetuta per due volte: a novembre del 2015 e ad aprile del 2016, ma ieri sono stati arrestati due dei presunti responsabili. Secondo gli investigatori, ci sarebbe stata un’escalation partita con avances insistenti nei confronti del ragazzo e culminati con le violenze denunciate dalla madre del giovane ai carabinieri. Un fatto di una gravità inaudita, una violenza da cui la giovane vittima difficilmente si libererà senza un aiuto professionale.
La notizia, naturalmente, è rimbalzata sulle prime pagine dei quotidiani locali tra cui anche “Le Cronache del salernitano” che oggi è uscito in edicola con il titolo che vedete nelll’immagine qui sotto: “Froci e pervertiti violentanno un 17enne”.

Il titolo appare del tutto diverso sulla versione online del quotidiano dove si legge: “Abusi su un 14enne in un centro massaggi a Cava: due arresti”. Nell’articolo, poi, non si fa cenno all’orientamento sessuale né degli stupratori né, tanto meno, del ragazzo. Come abbiamo già detto, il fatto è di una gravità inaudita. Ma niente, niente può motivare un titolo che accosta omosessualità e perversione, che insulta un’intera comunità anche con il ricorso ad un linguaggio offensivo. Al netto del fatto che non si conosce l’orientamento sessuale delle persone coinvolte nei fatti di Cava de’ Tirreni, anche se si trattasse di omosessuali, il titolo in questione connette l’essere “pervertiti”, e quindi pericolosi e potenziali criminali, all’essere gay. Un accostamento discrimnatorio per di più espresso con offese che non colpiscono solo i presunti autori della violenza, ma tutte le persone omosessuali. Chi si è macchiato di questo orribile delitto, chiunque sia, è da perseguire e condannare con il rigore dovuto. Quello che non si può condannare, sotto nessun punto di vista, è l’orientamento sessuale di una persona. Perché non è l’essere gay o etero che porta a compiere un catto del genere. È l’essere criminali e quello non conosce orientamenti sessuali.  A noi sembra che di pervertito, qui, ci sia il modo di riportare i fatti di cronaca da parte di alcune testate, come in questo caso, non l’orientamento sessuale di chicchessia.

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