Un amore finito, due uomini che condividono lo stesso spazio, senza mai incontrarsi davvero. Un sentimento “tossico” – o che si è reso tale – e la voglia di voltar pagina e cominciare tutto da capo. Quante volte abbiamo vissuto una situazione simile? Ed è questo il leit motiv dell’ultimo brano di Marco Gray, Fammi andare via, il cantante italiano di base a Londra che dopo Ten more time, torna al suo pubblico con questo nuovo singolo.
Il nuovo brano fa parte di una trilogia, di cui è il secondo capitolo. «Ten more times, il primo momento in cui si insiste a stare insieme con qualcuno con cui, per le più svariate ragioni, non si dovrebbe stare» dichiara Marco Grey «e ci si promette di resistere per ancora dieci volte». Ma l’amore non è un processo per logoramento. E quindi si va via, per tornare a se stessi. Fammi andare via «corrisponde al momento successivo, cioè quando quel distacco è avvenuto, e ci si ripete di non tornare indietro».
La cover del brano, in versione remix
Il nuovo brano – di cui è stata pubblicata nei giorni scorsi la versione remixata – gioca sulle sonorità più audaci e sulla velocità dell’interpretazione, musicale e canora. Non è un caso: forma e sostanza coincidono ed esprimono la poetica del brano. «Questo pezzo è molto più accelerato, perché spingo su quella velocità nel superare certe circostanze negative, uno scatto per darsi forza, per andare avanti, anche se a volte la “testa gira in tondo”, bisogna superare, alla ricerca di “una strada migliore”».
Il brano è interamente in italiano: una scelta coraggiosa per chi, come Marco Gray, ha esordito nel mercato anglo-americano posizionandosi tra i top 20 delle classifiche britanniche, proprio con Ten more time che ha superato le 500.000 visualizzazioni del videoclip, su YouTube. Fammi andare via doveva essere un pezzo interamente in inglese, ma il richiamo del lockdown – trascorso in Italia – e la ricerca di molte cose in un periodo di grande riflessione per tutti, ha fatto prevalere con forza una mia scelta, tra l’altro criticatissima, di switchare verso l’italiano».
Prodotto tra Londra e Palermo, città natale dell’autore, con l’aiuto di Emilio Merone e Gabriele Giambertone, questo pezzo chiude un anno difficile per tutti e tutte. E ci regala un messaggio di rinascita da chi parte da sé per guardare, con nuovo slancio, verso il futuro. Ascoltiamolo insieme, nella versione originale.
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