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Elezioni 2018: il Pd esclude Sergio Lo Giudice dalle liste

Il presidente onorario di Arcigay e senatore uscente Sergio Lo Giudice sarebbe fuori dalle liste del Pd per le prossime elezioni. La voce circolava già da qualche ora ma a dare credibilità alle indiscrezioni è arrivato un lancio dell’Adnkronos. Secondo l’agenzia di stampa, non è andato bene l’incontro tra Matteo Renzi e Andrea Orlando sulle liste. Oggi, infatti, l’ex premier e il leader della minoranza dem si sono incontrati per decidere i nomi degli orlandiani da candidare, elenco in cui rientrava anche Lo Giudice. “Renzi ci ha provocato”, fanno sapere dall’area del ministro della Giustizia secondo l’Adnkronos. Il segretario avrebbe offerto a Orlando 21 posti, “Ma – avrebbe precisato- i nomi li scelgo io”.

Monica Cirinnà con Sergio Lo Giudice durante il dibattito sulle unioni civili in Senato

Chi resta fuori?

Tra i nomi scelti da Renzi, quindi, non ci sarebbero l’ex ministro Cesare Damiano, il coordinatore Dems Andrea Martella, il capo dei Retedem Sergio Lo Giudice, il leader dei Socialdem Marco Di Lello. Tutti nomi di spicco dell’area che fa riferimento al ministro Orlando.
“Vogliono depotenziare la corrente in vista di un possibile showdown il 5 marzo”, sottolineano gli orlandiani. Orlando, diviso tra la spinta dei “salvi” e la lealtà verso chi lo ha sostenuto (LaburDem, Retedem e Socialdem sono le associazioni fondatrici della corrente) ha convocato per le 13 i suoi membri della Direzione per decidere ma appare molto probabile un voto contrario in Direzione. Finanche il giovane portavoce di Orlando, Marco Sarracino, sarebbe tra gli esclusi.

Casini sì, Lo Giudice no

Una vera e propria batosta non solo alla minoranza interna del partito. E’ di pochi giorni fa, infatti, la notizia che nel collegio di Bologna il Pd avrebbe lasciato via libera alla candidatura di Pierferdinando Casini. Una possibilità che aveva fatto infuriare la comunità lgbt locale che per voce del presidente del Red e di quello del Cassero aveva fatto sapere che, con Casini in lista, sarebbe stato complicato votare Pd. Allora, però, c’era ancora il contrappeso di Lo Giudice che avrebbe potuto salvare il salvabile. Ipotesi che, in queste ore sembra sfumare.

Elezioni 2018 – speciale diritti civili: tutto quello che c’è da sapere prima del 4 marzo

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