Rese note le motivazioni della sentenza su Silvana De Mari, neuropsichiatra e scrittrice fantasy che ha offeso la comunità Lgbt accostando le associazioni arcobaleno alla pedofilia. Per questa ragione era stata querelata dal Coordinamento Torino Pride e, quindi, condannata dal tribunale di Torino per diffamazione. Ricordiamo che la dottoressa dovrà pagare 1500 euro di ammenda per le parole usate contro le persone omosessuali oltre 2500 euro per risarcimento danni alle associazioni che si sono costituite parte civile al processo.
Un momento del Tdor di novembre, organizzato dal Coordinamento Torino Pride
Per il tribunale di Torino «la dichiarazione “il movimento sta diffondendo la pedofilia” scritta dalla De Mari nel suo blog sancisce che il reato contestato deve ritenersi sussistente sotto ogni profilo». E, apprendiamo ancora: «Il movimento Lgbt a cui la De Mari si riferisce è un soggetto collettivo individuato dalla imputata e individuabile dal lettore», ergo «non si tratta di una categoria indistinta di persone ma di un soggetto organizzato e dotato di una considerazione sociale ed il cui decoro collettivo, quale bene morale di tutti gli associati […] è tutelabile».
Viva soddisfazione da Giziana Vetrano e da Alessandro Battaglia del Torino Pride : con questa sentenza, affermano, si sancisce «la volontà della De Mari di offendere e diffamare le associazioni Lgbt e i propri associate». Il Coordinamento ha già deciso come spenderà i soldi del risarcimento, devolvendoli «al dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, dove la dottoressa Chiara Baietto e la sia equipe sono impegnati da anni nel supporto ai bambini, alle bambine e agli e alle adolescenti con disforia di genere».
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