Al voto in drag: il voto per il referendum si tinge d’arcobaleno

L’8 e il 9 giugno, dovrebbe essere noto, si vota per i cinque referendum – quattro per il lavoro e il quinto sulla cittadinanza – e a Catania c’è che ha deciso di andare a votare in drag. Si tratta di due militanti del comitato che organizza il Catania Pride, Graziano Distefano e Fabrizio Goldsborough, in arte rispettivamente Grazianall e Parma Gianna, due delle drag queen che animano le iniziative dell’edizione di quest’anno, nonché sociɜ dell’associazione Open.

In drag al referendum

Grazianall e Parma Gianna si sono recatɜ nelle sezioni della scuola Pizzigoni, in centro, e della Pestalozzi, nella zona del Villaggio Sant’Agata, per esercitare il loro diritto di voto. Lo scopo è duplice: sensibilizzare al voto, innanzi tutto. La Sicilia, così come il capoluogo etneo, è una regione che soffre una certa disaffezione per la cabina elettorale. Questo atto simbolico è dunque un tentativo di sensibilizzare l’elettorato, per convincerlo ad andare alle urne.

Perché è importante votare

D’altra parte, lɜ due drag queen rivendicano la propria specificità di militanti e di persone non binary. «Abbiamo deciso di andare al seggio con la nostra identità» dichiarano entrambɜ. «Anche il voto è un momento di orgoglio, perché puoi decidere come essere e che futuro vuoi abitare». Un gesto simbolico e politico insieme, che si inserisce nel percorso del Catania Pride 2025. Percorso che quest’anno, tra l’altro, festeggia i venticinque anni dal primo corteo.

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