Torino: insulti omofobi alle calciatrici, la società ritira la squadra dal torneo

Insulti omofobi contro la squadra delle giovanissime del Torino Calcio Femminile. Insulti e offese talmente gravi da spingere il presidente Roberto Salerno a ritirare la squadra dal torneo. A denunciare l’accaduto è lo stesso presidente tramite due differenti note pubblicate sulla pagina Facebook della società.
“Secondo una precisa ricostruzione – scrive Salerno -, la squadra avversaria, con i suoi Giocatori e Dirigenti nonché con la sua tifoseria hanno, ripetutamente, fatto oggetto le ragazze del TCF di gravissime espressioni omofobiche e di scherno che hanno obbligato i nostri Dirigenti a richiedere, addirittura durante la partita, l’intervento del Direttore di Gara”.

Squadra ritirata dal torneo

torino_calcio1L’accusa è rivolta alla Bruinese, contro cui le ragazze giocavano, ma alla squadra maschile della società.
“Questa condotta gravissima è iniziata prima della gara e si è protratta anche dopo il suo termine con il concorso di persone maggiorenni – continua il presidente -, condizionando gravemente il normale svolgimento di una competizione sportiva e turbando la sensibilità delle ragazze. Verrà richiesto l’intervento dei vertici della FIGC oltre che l’apertura di un immediata inchiesta della Procura Federale”.

In una nota successiva, poi, Salerno annuncia il ritiro della squadra dal torneo per “tutelare le proprie ragazze da ogni aggressione verbale e psicologica da chiunque e ovunque sia messa in atto”.
“La situazione gravissima di scherno e di atteggiamenti omofobici che ha superato ogni limite di guardia – conclude lasciando intendere che non si tratti di un episodio isolato -, ha condizionato la competizione sportiva turbando la sensibilità delle ragazze. Questi motivi hanno imposto alla Società di assumere questa precisa scelta affinché sia di monito e di insegnamento per tutto l’ambiente calcistico”.

La squadra avversaria nega

Il presidente della società avversaria nega ogni accusa e, anzi, annuncia contro-denunce. “La società – scrive in una nota il presidente Andrea Taramasco – nega in modo inequivocabile le pesanti accuse mosse nei propri confronti dal presidente Salerno. Alla luce delle testimonianze dei presenti all’incontro e degli organizzatori del torneo, la Polisportiva si dichiara assolutamente estranea ai fatti e si avvarrà dei propri legali affinché la verità sia portata alla luce”.

“È increscioso accusare la Bruinese che da anni agisce sul territorio promuovendo eventi di carattere sociale ed educativo – conclude -, come il trofeo femminile che si sta disputando in questi giorni, il trofeo delle donne in programma per il 26 maggio e il torneo ‘un calcio al bullismo’ fissato per il prossimo 1 giugno”.
Non è la prima volta che il calcio giovanile piemontese registra episodi del genere. Era già successo ai Giovanissimi fascia B del Settimo Calcio, oggetto di insulti omofobici per via della loro maglia fucsia.

La condanna delle associazioni lgbt torinesi

Per il Coordinamento Torino Pride è “una notizia disgustosa” che sottolinea che “il lavoro da fare è ancora tantissimo”.
La presidente del circolo Arcigay Ottavio Mai di Torino, Francesca Puopolo, si chiede “se sia accettabile, nel 2017, che i valori trasmessi alle nuove generazioni siano quelli di una cultura antisportiva e priva di quei principi e della necessaria pedagogia che possa condurre la società del futuro verso l’evoluzione”.

“L’omofobia e la transfobia non sono opinioni – continua Puopolo – non possiamo accettare una minimizzazione del fenomeno, poiché le conseguenze sono spesso terribili”. Arcigay dunque invita “tutte le società calcistiche a dotare i propri atleti di lacci arcobaleno da legare alle scarpe, per guardare tutte e tutti verso un orizzonte di consapevolezza e libertà”. “Inoltre – conclude Puopolo – Arcigay Torino dà piena disponibilità a collaborare con tutte le società sportive che vogliano intraprendere un percorso di contrasto a fenomeni discriminatori”.

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