A giudizio Pillon: accusò Arcigay di “istigazione all’omosessualità”

L’avvocato Simone Pillon, consigliere nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, è stato rinviato a giudizio per diffamazione nei confronti del circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia. Il circolo, assistito dagli avvocati di Rete Lenford, aveva sporto denuncia contro Pillon perché, come spiegano dall’associazione “in diversi convegni pubblici, aveva affermato che gli interventi informativi contro l’omofobia organizzati dall’associazione con gli studenti degli istituti superiori fossero in realtà degli inviti ad avere rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso. Inoltre, l’avvocato aveva additato le attività dell’associazione come istigazione all’omosessualità e, cosa ancora più grave, aveva affermato che l’associazione distribuiva materiale pornografico nelle scuole e offriva la propria sede per “pratiche di iniziazione” di giovani che vogliono sperimentare l’omosessualità”.

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Simone Pillon all’ultimo Family Day al Circo Massimo

A riprova delle accuse rivolte a Pillon, Omphalos aveva presentato alcuni video dei convegni organizzati dall’avvocato uno dei quali (che potete vedere in calce a questo articolo, dal minuto 41:40) era stato sequestrato dal Tribunale di Perugia durante le indagini preliminari, più di un anno fa.
In realtà, il materiale utilzzato dal circolo nelle attività con i ragazzi (le cui immagini potete vedere qui, qui e qui), parla tra l’altro anche di educazione sessuale illustrando metodi per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili e sono rivolti sia alle persone omosessuali che a quelle eterosessuali. Ma per Pillon si trattava di “volantini ai limiti della pornografia messi a disposizione dei minorenni delle classi terze del liceo Alessi” e di “frasi e alle immagini oscene”. In una intervista rilasciata a Tempi quando sono iniziate le indagini, l’avvocato aveva definito la frase sul sesso dentro al sede dell’associazione come “una battuta piuttosto scontata sui modi per «farsi dare il benvenuto»”.

Ora Omphalos si costituirà parte civile nel processo che inizierà il prossimo luglio. “Questo primo atto del Tribunale di Perugia – commenta Patrizia Stefani, co-presidente di Omphalos – ci conferma che non siamo i soli a pensare che le parole dell’esponente del Forum delle Famiglie siano gravemente diffamanti dell’importante lavoro che la nostra associazione svolge ogni giorno, nel combattere omofobia e bullismo anche nelle scuole. Avevamo e continuiamo ad avere piena fiducia nell’operato della magistratura e ringraziamo sin da ora gli avvocati Saschia Soli e Antonio Rotelli di Rete Lenford (Avvocatura per i diritti LGBT) per il supporto in questa amara vicenda”.

“Procederemo ora in giudizio e l’associazione si costituirà parte civile – aggiunge Emidio Albertini, co-presidente di Omphalos – chiedendo anche il giusto risarcimento per le gravi diffamazioni ricevute. Annunciamo sin da ora che l’eventuale risarcimento che il Tribunale deciderà di accordare, verrà interamente destinato a progetti contro omofobia e bullismo nelle scuole del territorio. L’impegno di Omphalos per una scuola più inclusiva e rispettosa di tutte le differenze rimane una delle nostre priorità. Proseguiremo su questa strada con ancora maggiore determinazione”.

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