Mc Nill, quando il rap è donna e lesbica [intervista]

mc-nill-2Donna e dichiaratamente lesbica la giovane Giulia Galli, in arte Mc Nill, si sta imponendo nella scena rapper italiana, generalmente battuta da soli uomini.
Originaria di Perugia, ormai in pianta stabile a Bologna, nei suoi testi – forti e spesso impegnati – fa chiari riferimenti alla lotta all’omofobia e alle discriminazioni di genere.
Finalmente, dopo una campagna di successo su Musicraiser, esce il suo primo album, Femminill.
In occasione del lancio abbia deciso di farle qualche domanda… ovviamente di musica, non potendo parlare con lei di volatili! 😉

Mc Nill,come è arrivata la passione per il rap, e da dove nasce il tuo nome d’arte?
Non c’è una storia fantastica o un significato particolarmente profondo e filosofico dietro al mio nome. Semplicemente leggevo il nome di O’Neal esattamente come lo si scrive, quindi i miei amici mi ripetevano in continuazione “Nill, Nill!” per indicarmi la pronuncia corretta. Me l’hanno ripetuto così tante volte che è diventato il mio soprannome e ho iniziato a farmi chiamare così quando facevo rap, mi ci sono affezionata.

Il tuo album sfrutta un gioco di parole per parlare di donne ma anche di te: quale è il messaggio che vuoi trasmettere?
Alla base del disco c’è l’importanza di essere sempre se stessi, di non fare o essere qualcosa che non ci appartiene veramente solo per compiacere gli altri. Siamo sempre e costantemente divisi tra “ciò che noi siamo” e “ciò che gli altri vorrebbero che fossimo”, per quanto sia un percorso molto più tortuoso e pieno di ostacoli, io ho scelto la prima opzione, non potevo fare un disco che invita gli altri a essere se stessi senza esserlo io per prima.

mc-nill-1Hai già calcato palchi importanti e sei stata protagonista di un programma di successo su MTV, il che dimostra grande talento ma anche grande determinazione: quanto è difficile farsi strada in un mondo come quello del rap, tipicamente maschile e – a detta di molti – anche maschilista?
Credo nel mio progetto, credo in me e in quello che faccio. Le donne, non solo nell’ambiente musicale, vengono viste come degli alieni e a volte come delle incapaci (soprattutto se non sposano un certo stereotipo). Io prendo questo stereotipo e lo frantumo, salgo sul palco e dimostro che molte frasi sulle donne sono solo parole al vento, mi metto in gioco e lo faccio non solo con le altre donne ma con tutti. Non voglio giocare in un “campionato separato”, non ne ho e non ne abbiamo bisogno.
A parlare di maschilismo si rischia di risultare “antipatiche” ma chi dice che sia un problema superato è spesso parte del problema stesso.

Nei tuoi testi non solo lotta agli stereotipi di genere, ma anche contrasto all’omofobia e valorizzazione delle differenze (e infatti sostieni progetti come Le cose cambiano, Lo stampatello e Bye Bye Bulli). Nel video adesso in rotazione, Xena (che di certo almeno nel titolo strizza l’occhio all’immaginario lesbo), per fortuna c’è il lieto fine: ti senti di lanciare un messaggio alle ragazze e ai ragazzi vittime di bullismo o discriminazione?
Gli direi che il bullismo fa schifo, sì, è vero, fa veramente schifo ma non per questo bisogna mollare. Ogni volta che molliamo la diamo vinta a chi vuole vederci star male, a chi propina odio sotto ogni forma. Le cose cambiano, io posso dirlo col sorriso, per poter vedere quanto la vita diventerà migliore bisogna continuare a vivere, a sorridere, a inseguire i propri sogni. Ci sono associazioni e progetti bellissimi, ci sono persone stupende pronte a dimostrare che il cambiamento è possibile, non ci si deve sentire soli. Nessuno è solo, ormai non più, sappiatelo.

(Di sicuro non ci sentiamo mai sole noi quattro, sempre insieme e con dei punti vita ingombranti!)

Grazie mille per l’intervista e un grosso in bocca al lupo a Giulia/Mc Nill…
Quanto a voi, non vi resta che guardare il video di Xena e poi se vorrete potrete acquistare Femminill!

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