Tipa con la sorpresa? Campagna contro la frase transfobica nell’ultima canzone di Fedez

E’ uscito quattro giorni fa il nuovo singolo di Fedez che, in realtà, è un rifacimento di un brano della giovane rapper Cara. Si intitola “Le feste di Pablo” ed è già un successo grazie anche all’operazione di social marketing allestita dalla moglie di Fedez, Chiara Ferragni.
Il punto, però, è che nel testo c’è una frase che gronda transfobia come un ghiacciolo lasciato al sole.
“Pablo sei un pacco, tipo tipa con la sorpresa” recita il brano.
Un pacco, una fregatura, come una “tipa con la sorpresa” ovvero uno dei tantissimi modi denigratori con cui si definiscono le donne trans che non si sono sottoposte all’intervento chirurgico.

La campagna di Peopall su Instagram

La frase, che per altro nella versione originale di Cara del brano non c’è, non è passata inosservata. Il gruppo PeopAll del Cassero LGBT center di Bologna ha lanciato una campagna proprio su Instagram. L’invito che le attiviste del Cassero lanciano è di fare un video mentre si ascolta “Le feste di Pablo mostrando il proprio disappunto quando pronuncia la frase transfobica. Il video va poi caricato sulle proprie storie di Instagram taggando @peopall, @cassertolgbticenter e, ovviamente, @fedez. L’hastag della campagna è #stoptransfobia.

(continua dopo il video)

Mc Nill: “Sei friendly? Non scrivere cose transfobiche”

Alla campagna ha aderito anche Mc Nill, rapper e attivista LGBT+.
“Personalmente non ho nulla contro Fedez – spiega a Gaypost.it -. Non lo ascolto abitualmente, questo sì, ma neanche faccio come altre persone che passano il tempo a insultarlo. So quello che fa, il suo pubblico di riferimento, ho ben chiaro il suo percorso e di conseguenza anche le scelte che adopera in ambito musicale non mi sconvolgono o creano chissà quale reazione”.
“Quando c’è stato il caso di Ferro che ha ritirato fuori la canzone di Fedez per darsi hype addosso – ricorda la rapper – lo stesso Fedez ha detto “Penso negli anni sinceramente di aver dimostrato che io e l’omofobia viaggiamo in parallelo e non ci incontriamo mai”, ecco. Se sei un artista che si schiera apertamente a supporto della comunità lgbt+ io devo farti notare quando qualcosa che scrivi è chiaramente transfobico”.
“Questo non significa che sei una persona orribile – precisa Mc Nill -, non significa che sei automaticamente uno stronzo. Ma magari non sai che dietro a quel tipo di “battuta” si nasconde una violenza molto grande”.

Bisogna censurare Fedez?

E a chi dice che “non si può dire niente, bisogna censurare tutto” Mc Nill risponde: “Nessuno parla di censura. Ognuno a parer mio è libero di scrivere quello che vuole, ovviamente”. “Solo che come tu sei libero di scrivere quello che vuoi io sono libera di dirti “Ehi ciao, quella cosa che hai scritto è transfobica” – conclude -. Soprattutto nella forma “artistica” spesso ci si ripara dietro la cosa del “ma è arte, ma il rap è libero” etc. Sì, ok, scrivi quello che vuoi. Però poi io ti dico che hai scritto una cazzata magari. E magari, se capisci perché quello che hai scritto è una cazzata, poi non lo scrivi neanche più”.

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