Povia e la “cretinata” sul gay mancato che offende soprattutto i maschi etero

Bufera su Povia, dopo l’ennesima boutade pronunciata sui gay. Il cantante non è nuovo, infatti, ad esternazioni poco felici sulla comunità Lgbt+. Forse motivato dalla continua ricerca di una visibilità che ormai si riduce al solito siparietto omofobico, l’ex vincitore di Sanremo – e grazie ancora, Bonolis, per il gradito omaggio – ospite del programma di Caterina Balivo (quella che doveva essere madrina del Milano Pride, e poi non ha problemi a invitare personaggi di questo spessore alla sua trasmissione), ha proferito la solita battuta intrisa di cliché.

Povia a Vieni da me

Caterina Balivo, mentre rimprovera Povia

Si parla infatti di coronavirus e di come questa pandemia ha cambiato le nostre abitudini. Anche il nostro rapporto con l’igiene. Tra mascherine, gel antisettici e disinfettanti, tutti e tutte ci curiamo maggiormente della pulizia, anche dei nostri spazi fisici. Povia non è da meno e passa in rassegna le sue abitudini, tenendo a precisare come passi il mangiapolvere ovunque, anche sui premi presi a Sanremo. Tv di denuncia sociale, insomma. E alti temi, come i nostri cuori quando c’è da scegliere da che parte schierarsi nell’eterna lotta tra il bene e il male. Quindi l’affondo: «Sono un gay mancato». Qui il video.

Il rimprovero di Caterina Balivo

Cala il silenzio in studio. Caterina Balivo lo riprende: «Hai detto una cretinata». Lui prova a minimizzare, parlando di “dilay mancato” e giocando sull’assonanza. Ma l’assistente di Balivo conferma che ha proprio pronunciato la parola “gay”. La presentatrice gli fa notare che la battuta è largamente infelice, proprio perché ricalca il solito stereotipo del maschio gay immerso nel profumo o maniaco della pulizia personale. La show-girl incalza, aggiungendo che ha usato la parola “cretinata” per bollare quella battuta perché è il termine più spendibile in tv. In privato gli avrebbe detto pure di peggio, lascia intendere. Come se non fosse chiaro che la cazzata, se è questo che intendeva, è talmente enorme che non c’è bisogno di essere pronunciata, per vederla.

Il tweet di Vladimir Luxuria

Vladimir Luxuria

Intanto il web insorge. Povia entra in trend topic. Purché se ne parli, insomma. Che gusto ci provi ad attirarsi addosso l’ira da social, quello che cantava di voler essere un piccione – animale per altro ben noto per la scarsa pulizia – è mistero analogo a quello che lo ha portato al successo, anni or sono. Tra le reazioni registrate, ricordiamo quella di Vladimir Luxuria, che scrive su Twitter: « Povia ha detto che si sente un “gay mancato” perché amava fare le pulizie di casa: un uomo non smette di essere tale se collabora in casa e non è dedito solo alla clava. Un’idea del maschio cavernicolo tipico di chi è un “cervello mancato e poco aggiornato”».

Povia offende i maschi etero

Insomma, con una sola battuta Povia insulta nell’ordine: 1) le donne lasciando intendere il messaggio che la cura domestica è occupazione prettamente femminile e quindi svirilizzante; 2) i gay, cavalcando lo stereotipo del “maschio mancato” proprio per le ragioni appena esposte; 3) i maschi eterosessuali, che a quanto pare non dovrebbero amare l’igiene per preservare la loro mascolinità. Non deve essere lusinghiero, insomma, essere descritti come trogloditi che si rotolano nel fango. Che si sa, “l’omo ha da puzzà”, come si dice a Roma. Io continuo a chiedermi perché, tuttavia, certi personaggi siano considerati interlocutori credibili, fosse anche per parlare di candeggio. L’esperienza pregressa avrebbe dovuto insegnare qualcosa. E invece.

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