Le leggi sulla “libertà religiosa” sono un pericolo per il benessere delle persone lgbt

Il nuovo report di Human Rights Watch, una delle più grandi organizzazioni statunitensi che si occupa di diritti umani, lancia un allarme. L’oggetto sono le leggi che riguardano la libertà religiosa e l’impatto che hanno sulle persone lgbt.
Da tempo, negli Stati Uniti, è in corso un aspro dibattito su quanto pubblici ufficiali e fornitori di servizi commerciali possano appellarsi all’obiezione di coscienza per rifiutare utenti, clienti o lavoratori lgbt. Le leggi di cui si discute nei diversi stati, o quelle già approvate, di fatto sanciscono la facoltà di discriminare sulla base del proprio credo.

Gli otto stati con leggi del genere

Lo studio di Hrw ha monitorato per un anno gli otto stati che hanno leggi simili per vedere gli effetti sulle relative comunità lgbt.
Alabama, Michigan, Mississippi, North Dakota, South Dakota, Tennessee, Texas e Virginia. Sono questi gli stati in cui vivono le 112 persone lgbt intervistate e il risultato è che le leggi approvate in questi stati minacciano significativamente la dignità e la salute delle persone Lgbt. Inoltre si denuncia la mancanza di protezione federale contro le discriminazioni.

“Un alibi per le discriminazioni”

L’organizzazione sottolinea che, di fatto, queste sono leggi che non fanno altro che fornire l’alibi per discriminare.
“Con poche eccezioni – si legge nel report -, la legge come viene disegnata crea una deroga per i fedeli di un credo che possono discriminare senza nessuna considerazione dei danni che si fanno sugli altri”.
Hrw spiega che la mancanza di contrappesi e protezioni “lascia molte persone lgbt con poche risorse quando si imbattono in una discriminazione”.

Gli stati con leggi di segno opposto

Fino ad ora, solo 19 stati Usa e il Distretto di Columbia hanno delle leggi che vietano le discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. In alcuni casi, le leggi sulla libertà religiosa entrano in conflitto con quelle contro le discriminazioni.

Niente tutela federale

Il report di Hrw punta il dito soprattutto contro la mancanza di protezione a livello federale. Il rischio, secondo l’organizzazione, è che le discriminazioni contro le persone lgbt si normalizzino.
“Danno alle persone lgbt motivo di aspettarsi una discriminazione prima ancora che si verifichi – scrive Hrw – e di ricorrere a precauzioni straordinarie o evitare situazioni dove potrebbero dover fronteggiare ostilità”.
“Queste leggi – continua il report – minacciano la dignità di base delle persone lgbt mandando un chiaro segnale sul fatto che i loro diritti e il loro benessere non sono considerati sullo stesso piano del benessere degli altri”.

Conseguenze nefaste

Lo studio ha rilevato anche che “alcune persone ottengono il servizio o il bene che cercano, ma devono affrontare costi superiori”. Questo perché cercare un altro fornitore può comportare un dispendio maggiore di tempo, energie e denaro. A volte questo può anche scoraggiare, con conseguenze nefaste specialmente se si tratta di salute.
Ad esempio, gli intervistati del Mississippi hanno spiegato che la legge sulle cosiddette “deroghe religiose” nega legalmente il lavoro alle persone lgbt e ha alimentato le discriminazioni.

Altri sei stati “a rischio”

Hrw avvisa anche che ci sono altri sei stati in cui leggi simili potrebbero essere approvate entro il 2018. Inoltre ricorda che sotto l’amministrazione Trump è cresciuto l’appoggio alle leggi che le discriminano su base religiosa. Questo, a fronte di una mancata protezione federale per le persone lgbt. Perfino durante il discorso di insediamento, il presidente ha mostrato supposto per “il diritto a discriminare”.

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