I 5 romanzi Lgbt da leggere e portare in vacanza, aspettando Ferragosto

Se il mese scorso vi abbiamo consigliato cinque saggi in salsa Lgbt, adesso che agosto è entrato nel vivo, le giornate sono più calde e la vita da spiaggia ci rilassa oltre modo, abbiamo deciso di consigliarvi cinque romanzi da portare sotto l’ombrellone. E allora – tra novità editoriali, titoli già presenti in libreria ed esordienti – vediamo cosa ha in serbo per noi lo scaffale arcobaleno da consultare per le vostre vacanze.

Somare, di Federico Boni

Raccontare la comunità Lgbt. In modo ironico, fornendo il punto di vista della vita di tutti i giorni. Non solo con il portato di problematicità e sofferenza, a cui ci ha abituato una parte della letteratura e anche certa cinematografia. Ma attraverso l’ironia, la gaiezza, il gusto di vivere. Tutto questo è Somare (SEM, 2019), la prima fatica letteraria di Federico Boni, il creatore di Spetteguless. La storia segue l’arco temporale di cinque mesi, dal capodanno del 2019 al pride di Roma, dell’8 giugno.

Su questo sfondo, si muovono quattro personaggi molto diversi tra loro: c’è Andrea, «critico cinematografico sul web sottopagato»; Eleonora, l’amica frociarola; Marco Culetta, «sin dalla nascita segnato da un cognome quanto mai preveggente» nonché «vincitore di Mister Gay Roma 2012»; e, infine, Michelangelo, il classico “insospettabile” che ha vissuto la sua prima storia d’amore con un uomo grazie ad Andrea. Vite che si intrecciano in «un anno fatto di nuovi incontri, Festival di Sanremo, disavventure, ma anche bellissime ed emozionanti sorprese». Insomma, promette bene.

Io volevo lei, di Stefania Scialabba

Se invece volete leggere una storia di donne, e soprattutto una storia di donne che amano altre donne, non può mancare sul vostro lettino da spiaggia, ma anche sul vostro comodino in villetta al mare, Io volevo lei, di Stefania Scialabba (Elis Edizioni, 2019). L’autrice ci racconta la storia di Sonia, fotografa professionista e lesbica. Come tutti e tutte noi, ha una sua personale visione del mondo e soprattutto dell’amore. Tutto normale, dunque? No. Perché ad un certo punto della sua vita, irromperà una cartomante che la metterà di fronte a se stessa. Attraverso il sapiente ricorso al flash-back, la protagonista ritorna sulle storie che ha vissuto, mettendo in discussione se stessa, i suoi ideali e indagando profondamente sulla natura dell’amore.

«È come se in un istante tutta la mia vita avesse acquisito un senso» possiamo leggere dal libro «ed al contempo si fosse fusa e confusa in una dimensione che mi porta, da un lato, a non poter fare altro che continuare a guardarla, dall’altro a fuggire velocemente e lontano in uno di quei posti fatti apposta per nascondere l’inevitabile». D’altronde, come recita il sottotitolo, «l’amore è complicato per tutti, figuriamoci tra donne». E voi che ne pensate?

Libera per tutti, di Simone Rausi

E poi ci sono i segreti, i non detti. Le bugie che ognuno di noi è costretto a raccontare a se stesso e agli a altri, soprattutto. Sono questi gli ingredienti narrativi del romanzo di Simone Rausi, Libera per tutti (Scatole Parlanti, 2018). E così ci addentriamo in un piccolo mondo in cui «Angelica è lesbica e vive una vita in ombra, tra appuntamenti al buio e bugie, in un piccolo paese del Sud Italia. Claudio sta per compiere trent’anni e ha un sogno che non riesce a realizzare a causa del suo nome. Letizia sparisce di continuo in viaggi misteriosi, non riesce a separarsi dalla Bibbia, ma il suo legame con Dio nasconde un segreto».

Ma non è, questo, un romanzo che indulge nei confronti di chi vive vite non autentiche. «Tutti mentono, ma uno di loro cambierà per sempre la vita degli altri». Perché se la vita è vera, e se vuole essere vissuta nella sua pienezza, prima o poi ti travolge. Ed è questo che Rausi vuol trasmettere con la sua storia. Una storia che parla, in primo luogo, di amicizia e di esistenze che provano a trovare il proprio posto nel mondo. Che ti incolla ai personaggi, lasciandoteli amare e odiare al tempo stesso. E che ti lascia toccare la loro umanità. Totale e imperfetta allo stesso tempo.

Non facciamone un lesbodramma, di Frad

Se invece vi piacciono i fumetti, Non facciamone un lesbodramma (Asterisco Edizioni, 2019) di Frad è il libro che fa per voi. «Vi piace una tizia ma questa non risponde ai vostri messaggi? Vi mandate segnali apertamente contradditori? Non capite che diamine stia succedendo tra di voi? Avete preso in casa ben quattro gatti? La vostra fidanzata, che prima era la vostra migliore amica, vi ha appena lasciato per la vostra migliore amica attuale? Nessun problema! State “solo” vivendo un LESBODRAMMA!» e chi ci si è trovata in mezzo, sa benissimo di cosa si sta parlando.

L’universo lesbico viene così raccontato con sarcasmo e simpatia, attraverso i piccoli drammi quotidiani, attraverso quella “normalità” che è ingrediente primario delle nostre vite. Il tutto, attraverso la sapiente matita di Frad, classe 1987 e fumettista romana, che dopo la satira politica e l’impegno sociale è approdata alle strisce. Per sorridere, fare autoironia, per riflettere. E per capire che, in fondo, le storie d’amore sono tutte uguali, nella loro specificità.

Per Natale volevo Big Jim, di Lorenzo Nori

Per quanto riguarda il libro “esordiente”, abbiamo deciso di parlarvi di Per Natale volevo Big Jim, opera prima e autopubblicata di Lorenzo Nori. L’autore, da subito, ci fa comprendere che si tratta di un’autobiografia romanzata della scoperta della propria omosessualità. Questo viaggio alla scoperta del sé si snoda dall’infanzia all’adolescenza, arrivando quindi alla prima età adulta. Con tutto il portato esistenziale che ciò può comportare. La vita in una piccola città di provincia, gli scontri con i genitori, il coming out, i primi amori, il confronto con la sessualità.

Il romanzo, da subito scoppiettante e da cui emerge un retrogusto ancora acerbo – ma non superficiale – per quanto riguarda il trattamento della materia letteraria, non delude nel ritmo narrativo e nella freschezza dello stile. Colpisce, in primo luogo, quel sorriso interiore – condito da un’ironia dissacrante e spesso anche molto pungente – con cui affronta il susseguirsi degli eventi. Densità e scorrevolezza sono i punti forti di questa storia. Ma non solo: nel testo emerge chiara una consapevolezza di sé che è anche politica. C’è molto da fare nel campo dei diritti, nell’Italia del 2019. Nori ne ha piena coscienza e non manca a suggerirlo, col suo narrare lieve e sorridente.

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