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Commissione Giustizia, rimandata calendarizzazione della legge Zan: duri attacchi dal Pd

Clima rovente al Senato, sulla mancata calendarizzazione della legge Zan contro l’omo-transfobia, la misoginia e l’abilismo. L’ostruzionismo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, come ricorda Il Fatto quotidiano on line, rende difficile «l’avvio dell’iter parlamentare del provvedimento voluto da Pd e M5s, sostenuto da Italia Viva e Leu e già approvato dalla Camera quattro mesi fa». Le reazioni del mondo politico non si fanno attendere, soprattutto dentro il Partito democratico.

Zan: “Ostellari sia figura super partes”

Alessandro Zan

«Per l’ennesima volta il Senatore Ostellari sconvoca l’Ufficio di Presidenza della Commissione Giustizia del Senato per evitare la calendarizzazione della legge contro omo-transfobia, misoginia e abilismo» così scrive Alessandro Zan, sulla sua pagina Facebook. «Ostellari dismetta la casacca di partito e sia figura super partes, come il suo ruolo istituzionale di Presidente di Commissione impone. Il Senato deve poter esprimersi con il voto su una legge di civiltà. La Lega fa perdere tempo al Parlamento e al Paese».

Bordo (Pd): “Non ci sono vincoli di maggioranza”

Sempre dentro il Pd, Michele Bordo attacca un suo collega parlamentare, che si era espresso contro il provvedimento: «Al capogruppo leghista al Senato Romeo, che ha dichiarato di essere contrario alla calendarizzazione della legge contro l’omofobia, già approvata alla Camera, vorrei spiegare che una cosa è l’agenda di governo e altra cosa è l’agenda delle iniziative parlamentari sulla quale non ci sono ovviamente vincoli di maggioranza. Consiglierei, inoltre, alla Lega di abbandonare la strada dei ricatti su questi temi. Il Partito democratico non accetta ricatti, e su questa legge, come abbiamo già detto, andremo avanti».

La “minaccia” Pillon sulla legge Zan

Monica Cirinnà

A quali ricatti si riferisce Bordo? A leggere Simone Alliva, il giornalista che ha portato avanti una celebre inchiesta contro l’omofobia nel nostro paese, su Facebook «risulta da fonti interne che il Presidente Ostellari (Lega) lunedì abbia così avvertito i capigruppo di maggioranza: “Se insistete per la calendarizzazione della legge Zan nominerò Pillon relatore del provvedimento”. Può farlo». Se questa informazione fosse confermata, sarebbe un ulteriore passo indietro per l’approvazione della legge Zan.

Intanto, sempre il giornalista scrive: «Su iniziativa del sen. Pietro Grasso, condivisa dai senatori Franco Mirabelli (Pd), Juliane Unterberger (Autonomie), Felicia Gaudiano (M5S) e Giuseppe Cucca (Iv), è stata consegnata intorno alle ore 12 al presidente della Commissione Giustizia del Senato, sen. Andrea Ostellari (Lega), l’istanza di convocazione urgente dell’ufficio di presidenza della Commissione ai fini della calendarizzazione del Ddl Zan».

Monica Cirinnà: “Atteggiamento grave e antidemocratico”

Durissima Monica Cirinnà, che commenta: «Questa ostinazione rischia non solo di rallentare l’iter di questa legge urgente e necessaria ma anche di paralizzare i lavori della commissione su altri provvedimenti. Ciò rende evidente la gravità di questo atteggiamento, profondamente antidemocratico e che ricorda altri periodi storici che – nonostante le nostalgie di alcuni – ci siamo lasciati alle spalle più di 75 anni fa». La senatrice si riferisce, evidentemente, all’ostruzionismo della destra radicale. «Era allora» continua «che il Parlamento veniva piegato, che si impediva alle commissioni di lavorare e alle aule di votare. Ai colleghi dico che non abbiamo alcuna voglia di diventare “un’aula sorda e grigia”, ma anzi vogliamo interpretare il nostro ruolo di rappresentanti del popolo italiano portando in Parlamento i colori della libertà, della dignità e dell’uguaglianza».

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