Parte da Arezzo, con il Toscana Pride, l’Onda Pride 2017. Da sabato 27 maggio, ad Arezzo appunto, fino al 19 agosto in Salento, le piazze di 24 città italiane saranno attraversate dall’orgoglio LGBTI in tutte le sue forme e sfaccettature con le parate, ma anche con le tante iniziative che le precedono organizzata dalle associazioni e dai coordinamenti che hanno fatto rete nei territori.
Nello stesso weekend, il 24 giugno, l’appuntamento è anche a Catania, Milano, Napoli e Latina. Altri cinque cortei sono previsti per l’1 luglio: Bologna, Genova, Palermo, Bari (di nuovo in piazza dopo 14 anni) e un’altra new entry: Cosenza. Il sabato successivo, l’8 luglio, sarà il turno della Sardegna, a Sassari, e di nuovo in Piemonte, ad Alba, spin off del Torino Pride e alla prima esperienza in città. E poi ancora: Siracusa, il 15 luglio, il Rimini Summer Pride il 29 luglio e per finire il Salento Pride di Gallipoli, il 19 agosto. Qui tutti i dettagli di ogni singolo pride.
Un filo rosso, dunque, lega quello che accade in Cecenia, a anche in Indonesia e Bangladesh, e le polemiche che accompagnano i pride italiani.
“Quando questa cultura è minoritaria produce processioni riparatorie, quando è maggioritaria campi di concentramento e persecuzioni – continua il segretario -: il legame che tiene assieme questi due fatti va denunciato senza ambiguità ed è nostro dovere contrastarli, mettere in campo la nostra Resistenza, intesa non come il ricordo di qualcosa che fu, bensì come una pratica necessaria, contemporanea, urgente”.
Ma non è tutto: il senso dei tanti Pride è anche quello della rivendicazione dell’uguaglianza e, quindi, della lotta per raggiungerla.
“Resistenza, Orgoglio e infine Lotta – prosegue -: per la piena uguaglianza tra tutte e tutti, per il matrimonio egualitario e per il riconoscimento di tutte le forme di famiglia attraverso cui la nostra società si rafforza e cresce. Per il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali e per una politica sulla genitorialità che metta finalmente al centro i diritti dei bambini e delle bambine, al sicuro dalle scorribande ideologiche degli adulti. Lotta per l’autodeterminazione dei corpi e per il contrasto all’omotransfobia e a tutte le forme forme di violenza che attraversano la nostra quotidianità. Lotta per il diritto alla salute, al lavoro, al welfare, all’educazione, all’accoglienza, senza stigma o discriminazioni, nel rispetto della dignità di tutte e tutti”. “Per questo da domani diamo il via alla nostra onda – conclude Piazzoni -: che sia una grande stagione dell’orgoglio”.
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